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Landini, gaffe imbarazzante: governo "in resort"? La scoperta che lo umilia

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Maurizio Landini

Francesco Storace
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Dacci oggi il nostro Landini quotidiano, che quanto a chiacchiere è campione mondiale. Deve aver trascorso il Ferragosto in fabbrica, deve essersi spaventato e l’ha urlata grossa, il segretario della Cgil. Tornato sulla Terra ha infatti sparato a zero sul governo che «si chiude nei resort» e che quindi non ascolta le parole delle «persone che non possono andare in vacanza». Per fortuna che il sindacato campa con le trattenute dalle buste paga di lavoratori e pensionati, che se dipendesse dalle parole del leader chiuderebbe all’istante. Mentre parlava con La Stampa per la sua esibizione anti Palazzo Chigi, Maurizio Landini non si era accorto che nel resort ci si recava un noto alfiere dei diritti dei lavoratori come Giuseppe Conte. A quanto pare l’unico ad aver scelto un resort a cinque stelle (Terme di Saturnia spa & Golf Resort) è stato proprio il suo compagno di piazze pentastellato. Oligarchi sono sempre quelli del resort di fronte...

E d’altronde il capo dei Cinquestelle non poteva farsi sfuggire l’occasione: «Lasciatevi alle spalle la vita frenetica e concedetevi una pausa di pura rinascita tra le suggestive colline della Toscana». Recita così lo slogan che pubblicizza il lussuoso resort nel cuore della Maremma dove Conte ha trascorso il Ferragosto. Dopo le fatiche operaie, anche lui ha messo da parte un bel po’ di salario massimo alla Fassino e ha deciso di ritemprarsi. Le firme farlocche le raccolgano i militonti... Ne ha spesso bisogno, Conte. Il lettore ricorderà lo scorso Natale, quando il capo dei Cinquestelle fu immortalato da Dagospia al Savoia, lussuoso hotel di Cortina d’Ampezzo con suite fino a 2.500 euro al giorno, scatenando una bufe ra. Stavolta l’ex premier ha fatto tappa a Saturnia, dove le camere costano tra i 600 e i 1.400 euro al giorno a seconda del trattamento. Finirà che a scusarsi dovrà essere Maurizio Landini, inconsapevole dei privilegi del lusso altrui.

I PRECEDENTI
Del resto, i rapporti tra Cgil e M5s hanno rischiato di precipitare anche in altre epoche. Sempre per ragioni politiche, va detto, perché Landini sceglie gli “avversari” a seconda del governo con cui milita no o contro cui si scagliano. Il Conte “leghista” non andava bene, quello di adesso – resort a parte – invece sì. Adesso pure Landini difende il sepolto reddito di cittadinanza, quando il governo di allora lo introdusse si scatenò contro con una veemenza ta le che il “blog delle stelle” gli rovesciò addosso una sequela di insulti. «Landini chi??? Quel sindacalista che fa politica andando contro un governo che difende i lavoratori. Paradossale ma vero! Non ci sono più parole per descrivere Maurizio Landini, il segretario della CGIL invece di tutelare i diritti dei lavoratori e portare avanti battaglie serie a sostegno dei cittadini, sapete cosa fa? Si oppone alle politiche del MoVimento 5 Stelle che, fatti alla mano, sta mettendo al primo posto i lavoratori. Abbiamo già realizzato due punti importanti del contratto di governo mantenendo alcune delle promesse fatte: reddito di cittadinanza e quota 100. Ma non ci fermiamo, siamo già concentrati sul salario minimo»: e la Cgil allora non applaudiva.

L’house organ pentastellato lo randellò duramente: «Landini lo sa o fa finta di non sapere che ci sono italiani che vengono sfruttati dai propri datori di lavoro? Landini lo sao fa finta di non sapere che ci sono italiani che percepiscono uno stipendio da fame da 2-3 euro l’ora? Noi vogliamo mettere la parola fine a questo schifo con una nuova legge sul salario minimo: stop a stipendi inferiori a 9 euro l’ora». E lui era contrario, pare di capire... Lo scriveva Beppe Grillo mentre Conte governava. Istruttivo, però. Con un giudizio sui sindacalisti come Landini davvero impietoso: «La cosa più assurda è che certi sindacalisti non sanno nemmeno come si vive in difficoltà. E poi diciamolo chiaramente: per troppi anni i sindacati hanno avuto un potere infinito. Seti iscrivevi al sindacato avevi spesso la possibilità di fare carriera. E non per meriti. Adesso sapete perché si oppongono al Movimento? Perché hanno paura di perdere il potere che hanno detenuto in tutti questi anni. Un potere che è servito a mantenersi poltrone e privilegi». Ora vanno a braccetto, anche se dimenticano di telefonarsi a Ferragosto. 

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