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Contro i femminicidi reparti speciali tutti di donne

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Fabrizio Cicchitto
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Caro direttore, almeno sul femminicidio dovrebbe esserci una intesa tra tutti, destra-centro-sinistra. La situazione è gravissima per due ragioni. In primo luogo, una parte delle persone di sesso maschile non accetta la parità uomo-donna non dal punto di vista formale, ma da quello sostanziale: oggi non è più solo l’uomo a decidere sulla continuità o sulla fine di un rapporto di coppia, ma può essere anche la donna. Ebbene, purtroppo esistono molti uomini che non accettano questa condizione di assoluta parità sostanziale e si ribellano con la violenza.

Qual è però la questione che sta rendendo la situazione ancora più difficile e inaccettabile? Sono moltissimi gli episodi nei quali evidentemente le forze dell’ordine non hanno tenuto conto di ripetute denunce da parte di donne, che sono state lo stesso colpite e uccise. Per di più, tutti sanno che comunque molte donne tacciono, subiscono fino a quando poi la violenza maschile porta a conseguenze drammatiche. Di fronte a quella che è una incontestabile realtà, riteniamo che da un lato il capo della polizia e il comandante dell’Arma dei Carabinieri, dall’altra le autorità politiche- in primis la premier poi i ministri competenti (Interni, Difesa, Giustizia)- devono fare i conti con una spiacevole realtà: c’è un maschilismo in una parte delle forze dell’ordine che porta a sottovalutare o a trascurare le denunce delle donne, magari ritenendole l’espressione di una situazione di litigiosità nella quale ragioni e torti vanno equamente distribuiti. Per di più carenza di personale, ritmi e condizioni del lavoro possono portare gli operatori a occuparsi di altro ritenuto più importante.

 


Fotografiamo la realtà senza alcuna intenzione polemica né mancanza di rispetto nei confronti delle forze dell’ordine, spesso costrette a lavorare in condizioni difficilissime. Siccome l’emergenza è indiscutibile, a nostro avviso nell’immediato, anche per scuotere l’ambiente, è necessario ricorrere a una misura di emergenza: costituire in entrambi i reparti delle forze dell’ordine dei nuclei speciali e specializzati composti solo da personale femminile, il più sensibile anche emotivamente a mobilitarsi a difesa delle donne che denunciano una situazione di pericolo. Capiamo che una proposta del genere può creare molteplici problemi, quello che però è inaccettabile è lasciare le cose così come stanno e affidarsi a complessi e farraginosi processi legislativi da realizzare nei tempi lunghi.

 

 

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