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Giorgia Meloni, "saluto romano": il video che fa impazzire la sinistra

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"Fango contro di me", ha accusato Giorgia Meloni dal palchetto dell'assemblea di Fratelli d'Italia. E come volevasi dimostrare, ecco un nuovo proditorio attacco delle opposizioni. Motivo? Ovviamente, il fascismo. Per l'esattezza il "saluto romano" della premier prima del suo intervento. Il video, diventato virale su X e rilanciato da vari profili di utenti di sinistra, vede la premier salutare i presenti e sottoporsi alle classiche foto di rito.

Tra i flash dei fotografi, la leader di FdI alza leggermente la mano destra poi con un riflesso repentino e un sorriso ironico procede al cambio di mano, alzando la sinistra. Una battuta implicita: meglio non rischiare che qualche simpaticone lo consideri un messaggio ai nostalgici di Duce e Ventennio. E infatti, sui social c'è chi commenta, serissimo: "Giorgia Meloni che perc***la i giornalisti per poi farli uscire e la gag del saluto romano "meglio questa", ma tranquilli è solo goliardia ed è trascurabile che sia Presidente del Consiglio".

 

 

 

 

Un esempio perfetto di quella "macchina del fango" denunciata proprio dalla premier davanti ai suoi compagni di partito, nella prima assemblea dopo l'ascesa a Palazzo Chigi. E pensare che per evitare polemiche, il presidente del Senato Ignazio La Russa aveva privilegiato il suo "ruolo istituzionale" rinunciando a presiedere l'assemblea, con la premier che lo ha ringraziato ribadendo però che il suo partito "ha gli stessi diritti di tutti gli altri". Altra replica polemica alla sinistra su Arianna Meloni, sua sorella nominata capo della segreteria politica di FdI. "E' militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella. Hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di Fratelli d'Italia. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste...", mette in chiaro la leader.

 

 

 

A chi la accusa di essere a capo di un "partito chiuso, familistico, asserragliato" e cita la nomina del fedelissimo Giovanbattista Fazzolari per oliare la comunicazione tra partito e Palazzo Chigi, Meloni replica sarcastica: "Perché, chi dovevo mettere, Formigli?". "In questi mesi si è visto di tutto - riassume la premier -. Le continue campagne finto scandalistiche, i dossieraggi, le continue richieste di dimissioni di questo o quell'altro. Ogni singolo dirigente è stato passato in rassegna, spesso perfino i semplici simpatizzanti, alla ricerca del niente". Con "fango gratuito perfino sui familiari, con inchieste durate mesi su amici e parenti". La premier non cela la rabbia, ma sa che quel che ha assaporato in questo primo anno di governo è solo l'antipasto di quel che l'attende da qui in avanti. "Se qualcuno dovesse pensare che l'anno passato sia stato difficile, signori, temo che non abbiate visto niente - mette in guardai i suoi -. Il dibattito politico sarà ancora più feroce, gli attacchi si moltiplicheranno, le trappole e i tentativi di disarcionarci anche".
 

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