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Elly Schlein, la lettera-harakiri: "Meloni? Fallimento sotto gli occhi di tutti"

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"Il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti". Elly Schlein si rifugia su Repubblica per tentare la controffensiva contro Giorgia Meloni e il governo. Non sono giorni facili per la segretaria del Pd, uscita a pezzi dall'intervista a La7 negli studi di Otto e mezzo. Che il tempismo non sia il suo forte lo conferma però la lettera scritta al quotidiano diretto da Maurizio Molinari. Un modo per parlare alla base del centrosinistra, certo, ma la conferma della scarsa lucidità politica della leader, che critica la premier a poche ore da quello che ha detta di tutti è stato un primo, formale successo dell'Italia nei confronti dell'Europa. La discesa a Lampedusa della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen (che di fatto ha ammesso il vuoto europeo, sull'emergenza immigrazione promettendo di rimediare) è un segnale forte e ignorarlo risulta quanto meno surreale.

"Meloni mi accusa di fare propaganda, ma il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti - scrive la Schlein -. Capisco che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l'unica cosa che servirebbe all'Italia: la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull'accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei". "Battaglia che noi abbiamo fatto - continua la leader dem - e che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i propri alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà all'Italia non ne vogliono sapere". Verrebbe da chiedere conto alla Schlein delle barricate di Paesi "amici" del centrosinistra come Francia e Germania, ma sarebbe troppo.

 

 

 

"Allora si inventano di poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da regimi non democratici che chiedono soldi, violano i diritti e comunque non fermano i flussi", incalza la Schlein, che non ricorda quanto fatto dal suo Pd con la Libia. O gli accordi europei con la Turchia. "Oggi insistono per reintrodurre una missione europea, su modello dell'Operazione Sophia già bloccata anni fa da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro il diritto internazionale"

 

 

 

Secondo Schlein "è solo demagogia. La destra ha messo la firma su tutte le pessime leggi sull'immigrazione che creano irregolarità e rendono impossibile la gestione dell'accoglienza in Italia. Il governo ignora il prezioso richiamo del presidente Mattarella sull'apertura dei canali regolari di ingresso. I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere più difficile salvare vite in mare, smantella l'accoglienza diffusa che è l'unica che garantisce piccole soluzioni abitative diffuse sui territori, coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, servizi per l'inclusione sociale, trasparenza sui fondi, regolari appalti anziché affidamenti diretti".

 

 

 

La segretaria del Pd osserva infine che "la responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità. Devono mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull'accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci. Anche il limite massimo consentito di trattenimento dei migranti fino a 18 mesi non è una novità, è una scelta odiosa sul piano della restrizione della libertà personale e delle condizioni di vita, ma era già cosi' in passato e peraltro questo non ha minimamente inciso sul numero di rimpatri". 

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