Cerca
Cerca
+

Salvini e Sardone minacciati di morte: "Dovete crepare, finirà malissimo"

Salvini e Sardone

  • a
  • a
  • a

Silvia Sardone e Matteo Salvini sono stati minacciati di morte dopo che la europarlamentare della Lega al Parlamento europeo ha indossato una maglietta con la scritta "no al velo islamico". Come ha denunciato la stessa Sardone in una nota il tenore dei messaggi minatori che ha ricevuto è questo: "'Put*** ti taglio la gola', 'ti accoltello', ’muori', ’tu e Salvini dovete crepare', ’sei da bruciare', ’ti uccido', ’ti soffocherei', ’esplodi', ’ti spacco la faccia', ’finisce malissimo per te', ’tr*** schifosa devi morire'". Nel mirino, aggiunge, anche "i miei figli ’se lo becco sono problemi', ’spero di beccarlo per strada' e ancora deliri come ’o diventerete musulmani come noi o per voi non ci sarà posto' e l’immancabile 'allah akbar'".

"La mia fermezza motivata evidentemente ha dato fastidio. Ricevo decine e decine di messaggi di questo tenore da utenti musulmani sui social e via mail, in italiano, in arabo e in altre lingue. Sono anni che ricevo minacce, sempre più crude e pesanti, per le mie posizioni sulle moschee abusive e per la mia contrarietà al velo islamico", sbotta Silvia Sardone. "Sono anni che le denuncio agli organi competenti. Voglio essere chiara: continuerò a esprimere le mie idee e opinioni in Italia e nelle istituzioni in cui sono eletta, a testa alta e senza paura. Continuerò a dire che l’Unione Europea non deve promuovere il velo islamico nelle sue comunicazioni in quanto strumento di libertà e integrazione perché lo ritengo invece uno strumento di sottomissione per le donne. Continuerò a battermi per le tante donne che vogliono essere libere e non oppresse per motivi religiosi. Continuerò a denunciare la crescente islamizzazione dell’Europa, il diffondersi di ghetti musulmani e tribunali islamici che vogliono imporre la sharia".

Quindi conclude con un avvertimento: "Queste minacce, per l’ennesima volta, non mi piegheranno. Di fronte a un Islam che prende spazio in Europa, opporsi è più che mai un dovere".

Dai blog