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Provenzano attacca Meloni: "Forte contro deboli, vuole il potere nelle sue mani"

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"Questo governo sta aggravando tutte le disuguaglianze", per questo la manifestazione di sabato non può essere considerata una manifestazione di "militanti", ma di un popolo che scende in piazza perché "sente il dovere di costruire un’alternativa alla destra". Con queste puntualizzazioni Peppe Provenzano inizia l'intervista rilasciata a Francesca Schianchi per la Stampa. La piazza di sabato, per il dem, è un fatto politico che apre una fase nuova: "Nella piattaforma di quella manifestazione c’è già la costruzione di un’alternativa: la sanità, il salario minimo, la lotta al carovita, al taglio alle pensioni…". Ecco, la dura critica alla manovra. Che insieme alle dichiarazioni di Salvini su Landini e lo sciopero generale, puntualizza Provenzano, "fanno definitivamente giustizia della retorica per cui questa sarebbe una destra attenta ai bisogni del popolo: non fanno che attaccare le categorie più deboli e i lavoratori".

 

Nell'intervista a La Stampa, il responsabile degli esteri del Pd, ribadisce le parole della sua segretaria Elly Schlein che dal palco di piazza del Popolo a Roma aveva accusato la premier Giorgia Meloni di voler comandare, e promette battaglia contro il premierato. "Gli italiani difenderanno l’assetto istituzionale del Paese che questo governo vuole scardinare e il ruolo del presidente della Repubblica", tuona Provenzano. "Quella riforma è il contrario di dare potere ai cittadini: è il potere nelle mani di una sola persona. Sono convinto che più sarà grande l’insoddisfazione economica e sociale, più tenteranno di concentrare potere", prevede Provenzano sostenendo che "è quello che stanno facendo tutte le destre in giro per il mondo. E però stanno cominciando a perdere". Il riferimento è a Vox, in Spagna, "che sta assaltando le sedi del Psoe e su cui non ho ancora sentito una parola di critica dalla nostra premier", puntualizza, "ma anche alla destra polacca appena sconfitta. E faccio notare che ieri è stata rimossa la ministra inglese Braverman che era la paladina della politica di immigrazione a cui si ispira Meloni…».

 

 

E proprio a questo proposito, Provenzano, finito al centro delle polemiche per aver invocato l'espulsione del presidente Edi Rama dalla famiglia dei Socialisti europei per via dell'accordo sui migranti sottoscritto con Giorgia Meloni, ribadisce: "No, abbiamo chiesto di discutere se questo genere di accordi sono compatibili con i nostri principi. La prima risposta è arrivata e ieri il Consiglio d’Europa ha sollevato critiche". "Il Pd", puntualizza Provenzano, "pone questioni politiche, non fa il buttafuori, è protagonista nel Pse. E non è un caso che il congresso per le Europee 2024 si terrà in Italia".

 

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