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Sciopero, da Bombardieri insulti al governo: "Squadrismo istituzionale"

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Poco importa se solo nel mese di novembre gli scioperi che hanno mobilizzato l'Italia sono stati una sfilza. E poco importa che il Garante sugli scioperi, Paola Bellocchi, abbia frenato definendo la contestazione senza requisiti. Cgil e Uil non intendono rispettare quanto loro imposto. Come la precettazione annunciata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che in caso contrario applicherà le dovute sanzioni. "Per la prima volta nella storia della Repubblica si interviene con una precettazione contro uno Sciopero generale. È atto di squadrismo politico, Salvini si assume la responsabilità di un atto contro la Costituzione, lo fa per non parlare dei temi della manovra: è propaganda contro diritto riconosciuto in Costituzione. Noi il 17 scenderemo comunque in piazza", sono le parole di Pierpaolo Bombardieri.

Il segretario generale della Uil, ai microfoni di Radio Giornale Radio, ha tirato in ballo anche Giorgia Meloni: "Il presidente del Consiglio non ha detto una sola parola sulla vicenda. Il nostro è Sciopero contro il governo, non contro i cittadini. Salvini dice che hanno migliorato proposta su pensioni rispetto alla Fornero? Evidentemente non ha letto allegati alla manovra, forse è il caso che Giorgetti gli faccia un disegnino. Dal governo narrazione fatta di propaganda e di bugie. Rispetto alla precettazione della Commissione di Garanzia noi andremo avanti comunque per rivendicare alcune scelte sul lavoro". 

Tra le accuse del sindacato quella che, essendo il garante nominato dal governo, sia scontato che dia ragione all'esecutivo. Dichiarazioni alle quali il leader della Lega non manca di replicare: "Non conosco la presidente del Consiglio di garanzia, l'ho detto anche ai sindacati. Noto che gli stessi che stanno attaccando la commissione di garanzia sono quelli che difendevano la giudice Apostolico, peraltro spostando l'attenzione". E ancora, in riferimento agli attacchi personali: "Qualche leader sindacale mi ha dato dello squadrista, le parole hanno un peso. Il Paese non ha bisogno di blocchi, di fermi e di scioperi. Ha bisogno di correre, di produrre e competere. Per questo ho firmato la precettazione". 

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