Ospitata a Domenica In

Giulia Cecchettin, Bonelli: "Interpellanza contro la leghista Matone"

La sinistra trova tutti i modi possibili per trasformare la tragedia di Giulia Cecchettin come arma politica contro il governo. E ora vuole portare in Parlamento una interrogazione contro Simonetta Matone, deputata della Lega. 

"Occuparsi di femminicidio non è di destra e né di di sinistra, dice Mara Venier oggi a Domenica In su la Rai, ma a parlarne invitano due deputate della maggioranza di destra: Rita Dalla Chiesa e Simonetta Matone", esordisce in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. E già su queste parole ci sarebbe da discutere. Ma il rossoverde va ben oltre. 

 

 

Simonetta Matone, deputata della Lega, sottolinea Bonelli, "interviene e senza alcun dubbio afferma che i colpevoli di femminicidio, che ha conosciuto nel suo lavoro, avevano sempre modelli materni diseducativi e non avevano mamme normali. Donne che avevano mariti che le picchiavano e non si ribellavano, per esempio. Quindi il modello diseducativo, per i figli assassini era la madre che subiva, mica il padre che la picchiava. Le colpevoli sono le donne?".

 

 

Ovviamente il ragionamento della Matone era a più ampio respiro e invitava anche le donne, e non solo gli uomini, a cambiare metro di giudizio sugli atteggiamenti criminosi di mariti, compagni e figli. Aprire gli occhi, insomma, senza credere alle favole. Questo vale per moglie e fidanzate, ma anche per le mamme che come nel caso di Filippo Turetta, il ragazzo che ha ucciso Giulia a coltellate una settimana fa prima di scaricare il corpo in un canalone vicino al lago di Barcis, ancora oggi comprensibilmente sconvolti parlavano di "figlio perfetto", che "non aveva mai torto un capello a quella ragazza". 

 

 

Il tema è delicatissimo, ma Bonelli procede con l'accetta politica: "Questa sarebbe la Rai del pluralismo e del contratto di servizio contro la violenza di genere. È grave quello che è successo oggi in Rai e porteró la questione in commissione di Vigilanza Rai". Perché processare Turetta è ovvio, ma processare politicamente il centrodestra, per i progressisti italiani, è altrattanto automatico.