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Elly Schlein, insorge FdI: "In silenzio dopo i cori per Hamas", esplode il caso

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Elly Schlein è rimasta in silenzio. Dopo i cori contro Israele e contro Giorgia Meloni, la segretaria del Pd non si è dissociata da chi in piazza conosce solo il linguaggio dell'odio. E così, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti manda un messaggio molto chiaro alla numero uno del Nazareno: £Ieri un’onda fucsia ha attraversato moltissime città italiane. In piazza tantissimi giovani, ma anche tanti papà e tante mamme. Tutti uniti dalla voglia di dire basta a una mattanza che sembra senza fine. Eppure, c’è chi ha pensato di strumentalizzare quelle piazze, quel moto di sdegno verso la violenza contro le donne che accomuna tutti noi, da destra a sinistra, per fini politici, per un tornaconto personale. Qualcuno che ha pensato di macchiare quell’onda con cori contro Israele e contro il governo e, ancora, di assaltare la sede di Pro Vita. Gesti indegni e irrispettosi soprattutto per quelle migliaia di persone che ieri chiedevano solo, al contrario, di fermare la violenza in tutte le sue forme".

E qui arriva l'affondo: "Schein e Landini erano in quella piazza. Condannino senza se e senza ma i cori a favore di Hamas, lo stesso Hamas che ha usato gli stupri del 7 ottobre come una bandiera da sventolare contro il suo nemico e l’attacco alla sede di Pro vita. Perché le parole sono importanti e la logica dei due pesi e due misure di questa Sinistra merita di essere abbandonata. Almeno questa volta". E anche Elena Leonardi, senatrice di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione parlamentare sul femminicidio e sulla violenza di genere, tuona contro la Schlein: "Il cortocircuito a cui dobbiamo assistere ultimamente ha dell’incredibile, si scende in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne, e ci si rifiuta di condannare le violenze sulle donne israeliane commesse dai terroristi di Hamas. Sono stati vergognosi gli striscioni e i cori di ieri, che hanno ironizzato su un dramma che una donna a Roma vive nello stesso modo di una donna dei kibbutz che hanno subito l’attacco del 7 ottobre. E peggio ancora il silenzio di Schlein e Landini". 
 

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