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Draghi all'evento a Roma, "chi mancava": uno sfregio politico

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C'è qualcosa che non torna nel modo in cui il Corriere della Sera ha registrato, piazzandolo a pagina 15, il faccia a faccia tra la sua prima firma Aldo Cazzullo e l'ex premier Mario Draghi

Dagospia, in un succoso report, lo definisce "un atto politico". Sia l'evento romano per la presentazione del libro di Cazzullo, Roma l'Impero infinito, diventato l'occasione per molti rappresentanti dei salotti buoni della Capitale di "baciare la pantofola" a Draghi, ospite d'eccezione della serata. Ma forse è un "atto politico" anche la gelida accoglienza nella redazione del Corsera, dal momento che in platea c'era addirittura Urbano Cairo, l'editore in persona. 

 

 

 

Draghi, incalzato da Cazzullo, sempre secondo Dago ha snocciolato il suo "programma elettorale", fatto di critiche all'interventismo internazionale degli Stati Uniti per "esportare la democrazia" e inviti all'Europa a "diventare Stato" perché altrimenti non c'è salvezza.

Oltre a Cairo e al suo braccio destro, il direttore di La7 Andrea Salerno, si segnala la smunta delegazione del Pd composta da Lorenzo Guerini, accompagnato dal "pensionato" Luigi Zanda. Forse al Nazareno non se la sono sentita di portare uno sfacciato attacco "ideologico" alla segretaria Elly Schlein, che deve la sua nomina proprio alla volontà di discostarsi dal "draghismo" che aveva decretato la fine del suo predecessore Enrico Letta.

 

 

 

Presente, ovviamente, anche Carlo Calenda, che aveva fondato Azione proprio nella speranza di un ritorno-lampo di Draghi dopo le dimissioni nel luglio del 2022. Una clacque politica ridotta che, forse, avrà deluso un po' lo stesso SuperMario e che forse avrà convinto il Corriere a non sbattere la notizia in prima pagina.

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