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Genova, l'ultima frontiera della sinistra: protestano se rifanno il cimitero

Pietro De Leo
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Un po’ fuori stagione, in versione prenatalizia, arriva l’ennesima polemica sull’antifascismo in assenza di fascismo. Con effetto boomerang, peraltro. Nasce tutto a Genova, dove si sta discutendo il bilancio comunale di previsione. Ebbene, il Pd scova tra le pieghe un sospetto focolaio littorio. «“Tra le 1528 pagine consegnate ai consiglieri comunali solo 48 prima dell’avvio della discussione -scrive il Capogruppo Simone D’Angelo- sono molte le voci che preoccupano, ma sconcerta leggere di 1 milione e 750 mila euro stanziati per il sacrario della RSI. Disgusta vedere nel bilancio del Comune di Genova quasi 2 milioni di euro stanziati per commemorare rastrellatori, fucinatori di partigiani e persecutori di ebrei».

Si innesca la miccia, e i fuochi d’artificio della rispolverata resistenza vanno avanti per tutte le ore: «La maggioranza del Comune abbia il buongusto di tornare sui propri passi e stralciare dal bilancio l’impegno economico a favore del restauro del “sacrario” dei caduti della Repubblica Sociale nel cimitero di Staglieno», tuona la Cgil sempre concentrata a ricostruire la rappresentanza dei lavoratori. Poi, poteva mancare l’Anpi? No, e infatti parla di “insulto alla città”. Tornando alla politica, Andrea Orlando, deputato Pd e già ministro della Giustizia, attacca: «Genova è Medaglia d'Oro della Resistenza», dunque quel che si profila è «una provocazione e un oltraggio ai patrioti caduti per mano dei repubblichini di Salò che zelantemente servivano l’occupante tedesco».

È possente il coro mediatico. Basato, però, su un equivoco o giù di lì. Lo chiarisce, il vicesindaco del capoluogo ligure Pietro Piciocchi, che parla di “misunderstanding, creato dal fatto che nel documento di bilancio l’intervento è stato denominato in maniera errata. Quelle risorse servono per mettere in sicurezza l’intera area che, peraltro, include anche il muro di contenimento che sorregge il campo israelitico.Genova è fortemente antifascista e lo ribadiamo oggi». Più o meno la stessa versione viene fornita poco dopo da una nota della giunta Bucci: «L’opera in oggetto -viene spiegatoconsiste nel consolidamento dell’imponente muro di sostegno del reparto israelitico del cimitero che presenta un preoccupante stato di inclinazione e fessurazione in molteplici punti». Dunque «nessun ripristino sarà effettuato nel sacrario della RSI che occupa occasionalmente una assai limitata porzione del sottostante muro oggetto di consolidamento». Basta poco, dunque, per spegnere una boutade. L’ennesima.

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