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Maria Elena Boschi stronca Elly Schlein: "Torniamo il partito delle procure?"

Maria Elena Boschi

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Maria Elena Boschi è molto perplessa sul ruolo di "federatrice" del centrosinistra di cui Elly Schlein è stata investita da Romano Prodi. "Mi sembra un dibattito molto teorico, al momento. Prima chiariamoci le idee su che cosa sia il centrosinistra, che cosa vogliamo sostenere e poi possiamo discutere". La ex ministro per le Riforme del governo Renzi ed ex capogruppo di Italia Viva alla Camera, a differenza della segretaria del Pd, ha le idee chiare su quello che intende per centrosinistra, quindi in una intervista a Il Giorno, si rivolge direttamente alla Schlein: "Sul lavoro: siamo quelli che hanno votato il Jobs Act e fatto ostruzionismo sul Reddito di cittadinanza o viceversa il centrosinistra è in mano a quelli che vogliono ripristinare il reddito e fare un referendum sul Jobs Act?".

E ancora: "Vogliamo alzare le tasse al ceto medio degli impiegati, degli operai e dei professori, come pare si accinga a fare persino la nostra Toscana, o siamo quelli degli 80 euro? Siamo garantisti come prescrive la nostra Costituzione o torniamo il partito delle procure e del sospetto seguendo il M5s e qualche corrente della magistratura? Questi sono i punti da chiarire". 

 

 

Insomma, la Boschi è legata al Pd targato Renzi: "Noi siamo rimasti affezionati al Pd che faceva le primarie e vinceva le elezioni, che sui diritti civili faceva le riforme e non solo i convegni. Quel Pd c’è ancora o è tornata la ditta che annulla le primarie e insegue i Cinquestelle? Dalla risposta deriva la nostra possibilità di stare dentro un processo federativo". Quindi la scelta, alla fine, dipende dalla linea politica che vuole dettare Elly Schlein.

Maria Elena Boschi, aggiunge poi di aver "votato Romano Prodi ai tempi dell’Ulivo, ho lavorato con Gentiloni in due diversi governi, ho partecipato al Gay Pride insieme a Elly Schlein. Ma mi domando: che dibattito è questo sui nomi, senza alcun riferimento alle scelte politiche da fare? Anche perché da qui al 2027 è lunga". E il centrodestra non ha nessuna intenzione di mollare prima. Anzi.

 

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