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Pd, il garante territoriale di Cecina insulta le colleghe: "Non parlo con le sciacquetta"

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Esplode la bufera a Cecina, dove un esponente del Pd si è lasciato andare a pesanti insulti sessisti contro due ex colleghe. Accade sotto un post dedicato a Matteo Renzi. Qui il garante territoriale del Pd, Vincenzo Argentieri, ha utilizzato il termine "sciacquette politiche" per definire l'ex presidente del consiglio comunale Sabrina Giannini Luna Biondo, entrambe con un passato dem e ora nella lista civica "Cecina Cresce". Sotto al post sul leader di Italia Viva, infatti, ecco che appare il commento di Argentieri. Da lì la discussione ricade sulla politica locale, coinvolgendo Biondo e Giannini. "Non desidero interagire con delle sciacquette...", liquida il dem scatenando la polemica.

A bacchettare Argentieri è lo stesso Pd del comune livornese: "Le parole contano e hanno un peso – si legge sulla pagina ufficiale del partito – soprattutto quando si tratta di combattere la cultura del patriarcato. Chiediamo scusa alle donne che si sono sentite offese, tutte, leggendo il post di un nostro tesserato da cui ci dissociamo per la terminologia e i toni usati". E così il post della discordia viene in fretta e furia cancellato, con tanto di spiegazione: "L’ho cancellato per disciplina di partito – dichiara il diretto interessato – e mi scuso per ciò che ho scritto. Non era mia intenzione offendere le donne con il termine 'sciacquette politiche', tant’è che – anticipa – in campagna elettorale sosterrò una donna e ho proposto al partito il nome di due donne come possibili candidate: la parola sta a indicare persone superficiali. È questa l’accezione con cui l’ho utilizzata. L’ex presidente del consiglio Giannini – prosegue – sollevò poco tempo fa una polemica su un incontro organizzato dal Pd alla villa della Cinquantina dicendo che lo stabile era inagibile, ma si è dimenticata che mesi fa l’ex sindaco lì aveva organizzato la borsa del turismo. Luna Biondo invece mi ha tacciato di opportunismo per aver ricoperto un incarico al Polo Magona ma io fui eletto dal consiglio di amministrazione. E dei 20mila euro lordi di compenso annuo, una parte sostanziale l’ho sempre devoluta al partito".

Giustificazioni che non bastano al candidato sindaco con "Cecina Cresce", Federico Fulceri: "Sono davvero stupefatto dalle recenti esternazioni di un dirigente del Pd cecinese. Non posso fare a meno di constatare quanto il mio concetto di politica sia all’opposto. È evidente che dobbiamo ripartire da zero, riscoprendo il concetto di rispetto. Esprimo la mia piena solidarietà alle straordinarie donne che collaborano con me". 

 

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