Poteva mancare la polemica pure sul calendario dell'Esercito Italiano?. No, a sinistra tutto fa brodo per attaccare il governo e suoi membri. E così Repubblica mette nel mirino il "titolo fortemente promosso dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti" che recità così "Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943". Un titolo che non fa una piega: il nostro esercito ha servito la Patria prima dell'8 Settembre e anche dopo.
E in tanti sono andati a combattere per difendere la nostra Nazione anche nel 1940, nel 1941 e nel 1942. Va ricordato al di là di come la si pensi che il nostro esercito c'era, c'è e ci sarà indipendentemente da chi governa e ogni militare che ha indossato o indosserà la divisa giura fedeltà alla Patria.
Massimo Giannini sul 'no' ad Atreju: "Vado solo se Meloni si dice antifascista"
"Pesato proprio no, io non ci sarei andato ad Atreju neanche se mi avessero invitato". Massimo Giannini replic...Con buona pace di chi suggerisce di far cominciare la nostra Storia dall'8 settembre del 1943. E la sinistra cavalca subito la polemica così: il riferimento al "prima e al dopo", che dunque pari sarebbero in quanto dedicati alla Patria, “si pone nel solco della riabilitazione dei 'ragazzi di Salò' e dell'amnesia sulle responsabilità italianissime del fascismo”, afferma il vicecapogruppo alla Camera di Alleanza verdi sinistra, Marco Grimaldi. "C'è l'intento di uniformare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario – continua Grimaldi – Non si può certo ignorare che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello”. Parole lontane dalla realtà dei fatti e dalla Storia.