Capezzone, rassegna scorrettissima: "Già appesi ai lampadari contro Meloni"
"Non si tratta più di singoli incidenti, ma c'è una continuità di episodi che dovrebbe convincere Conte e Schlein a esporsi e dire parole chiare". Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè - rassegna stampa politicamente scorrettissima" di oggi, parte dalle frequentazioni imbarazzanti della sinistra, con pericolosissimi scivoloni nell'antisemitismo e ammiccamenti ai filo-Hamas.
"Siamo un curioso Paese - riflette il direttore editoriale di Libero -, immaginate cosa sarebbe successo se quattro sperduti dirigenti locali di Pescara, Ravenna o Treviso di Fratelli d'Italia avessero fatto la metà della metà della metà di queste cose, in televisione e in Parlamento starebbero già appesi ai lampadari contro la Meloni".
Nel Pd tiene banco anche il sit-in del 7 febbraio organizzato davanti a viale Mazzini contro la Rai. "Un Carnevale anticipato, con il rischio che a sinistra si tirino addosso le maschere - ironizza Capezzone -. Calenda ha detto che è una manifestazione pre-adolescenziale, Fratoianni e Bonelli hanno detto 'pure voi avete lottizzato', i grillini li hanno presi a pesci in faccia. La Schlein c'è il rischio che va soltanto con le sue staffette partigiane, dalla capo-sardina Jasmine Cristallo a Marco Furfaro. Avanti così con la resistenza...".
Capitolo conferenza Italia-Africa, con Giorgia Meloni, Ursula Von der Leyen, la Metsola e una trentina di paesi africani. "I progetti sono concreti, ma a cosa si attacca la sinistra? Il fatto che il rappresentante dell'Unione africana ha fatto un'osservazione agrodolce, sottolineando che avrebbe gradito essere consultato prima. Si è parlato di una traduzione non perfetta delle sue parole ma Stampa e Repubblica si scatenano. Anche se su Repubblica, tra le righe, trapela un successo: la contro-reazione russa e una certa preoccupazione francese".