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Ilaria Salis, FdI zittisce la sinistra: "Quelle catene e manette che scordate"

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"Fratelli d'Italia si è sempre definita il partito degli italiani e quando c'è un italiano o un'italiana in difficoltà noi non facciamo sconti e non facciamo differenze, anche quando questi italiani e queste italiane magari non la pensano troppo come noi": a dirlo Marco Scurria di FdI, segretario della Commissione Politiche Ue in Senato, a proposito del caso Ilaria Salis, la maestra italiana di 39 anni detenuta da 11 mesi in Ungheria con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di due estremisti di destra ungheresi durante una manifestazione a Budapest l'anno scorso. Di lei si è parlato dopo che sono state diffuse le immagini con mani e piedi legati mentre partecipa al processo in un tribunale ungherese. Immagini che hanno spinto le opposizioni a chiedere un'informativa urgente alla premier Giorgia Meloni alla Camera e al Senato.  

"Le immagini che ci sono arrivate ieri dall'Ungheria sono immagini che sconvolgono, stupiscono e che non lasciano indifferenti - ha proseguito Scurria -. Ora però dobbiamo solo capire se di questo caso dobbiamo fare un caso vero per arrivare a una soluzione o lo dobbiamo trasformare in una inutile polemica politica che non porterà sicuramente alla risoluzione del caso". L'esponente di maggioranza ha poi aggiunto: "Ieri ero nel carcere di Rebibbia per incontrare alcuni detenuti e per conoscere le condizioni dei carcerati in quella prigione italiana. Lo abbiamo visto anche in Italia: persone trascinate con catene e manette dal futuro ministro Di Pietro, quando serviva portare in carcere e in manette quelle persone. Lo abbiamo visto con Enzo Tortora. Lo abbiamo visto ancora oggi con tante persone, ma non solo in Italia, dobbiamo ragionare molto a livello globale su come vengono trattati alcuni detenuti in alcune carceri". 

A quel punto Scurria ha fatto l'esempio degli Stati Uniti, "dove le persone vengono condotte in manette e in tuta per cancellare quasi ogni dignità umana. Come governo abbiamo dimostrato che quando c'è da riportare qualcuno in Italia, come l'italo-egiziano Zaki, noi lo abbiamo riportato con una lunga trattativa diplomatica quando altri non ci erano riusciti perché magari si sta lì a strapparsi le vesti e fare comunicati stampa ma poco si interviene. Noi invece questo lo facciamo e lo faremo. Il ministro degli Esteri si è adoperato, il ministro della Giustizia sta lavorando sulla materia ma non mettiamo in campo cose che non c'entrano nulla: l'Ungheria è uno stato dell'Unione europea e per questo è vigilato nel momento delle elezioni nazionali, nel modo di funzionamento del governo dove la giustizia è separata dal premierato e dal potere politico esattamente come l'Italia. L'Italia è uno Stato sovrano indipendente dall'Ungheria. Quindi per favore pensiamo alla situazione di quella ragazza e lasciamo perdere le polemiche politiche". 
 

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