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Capezzone e la "caccia agli evasori": "Toh, visto chi è tornato a scrivere sul Corriere?"

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Questione Ilaria Salis. Il caso giudiziario in sé, spiega Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima" di oggi, "non sembra semplicissimo perché la legislazione ungherese prevede pochi casi di misure domiciliari e peraltro l'italiana è considerata una delle cape dell'organizzazione di estrema sinistra". 

Nel suo memoriale, prosegue ancora Capezzone, "la Salis parla di condizione detentiva pesante, di una cella disagevole e sporca, ma il racconto delle autorità ungheresi è diversa. 

Dal punto di vista politico, sottolinea il direttore editoriale di Libero, "la premier Meloni ha visto Orban a Bruxelles ed è impegnata a fare il possibile. In questo contesto invece Salvini si è ritagliato una posizione molto critica: dire di non volere una come la Salis insegnante dei propri figli è condivisibile ma la scelta di dirlo in questo momento politicamente rinfocola la polemica". 

Oltre a Pier Silvio Berlusconi che non entrerà in politica e alla conferenza stampa di Jannik Sinner, si segnala la proposta del viceministro dell'Economia Leo, che ha definito gli evasori fiscali "come i terroristi". "Sul Corriere della Sera torna Mario Sensini, giornalista grande narratore delle imprese di un ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, e oggi è il grande narratore della proposta di Leo". E proprio il Corriere, non a caso, parla già di "caccia": "La 'caccia agli evasori' - ironizza Capezzone, amaro -. Preparatevi con il fucile e se trovate un fagiano, sparate".


 

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