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Schlein incalzata da Floris: "Ma si candida?", la reazione spiega tutto

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Elly Schlein incalzata da Giovanni Floris sulle Europee. La sua eventuale candidatura è ancora un mistero. Per questo il conduttore di DiMartedì vuole vederci chiaro. E su La7, mercoledì 7 febbraio, il giornalista chiede: "Si candida?". E la risposta della leader del Pd sfiora il surreale: "Non abbiamo novità. Devo dire la verità, sono stata chiara fin dall'inizio: in questo momento stiamo costruendo il progetto, lo stiamo costruendo nell'ascolto delle parti sociali e delle associazioni in giro per il Paese. Poi verrà la squadra e da ultimo farò le mie valutazioni". Come dire tutto e niente. 

E pensare che alla notizia di una sua possibile candidatura, il Pd ha scatenato la rivolta. In particolare la componente femminile. "Il Pd - ha detto senza mezzi termini Paola De Micheli - non è una forza leaderista ma un partito plurale, che si fida della sua segretaria senza che questo implichi un nostro assoggettamento alla personalizzazione generalizzata. Penso che la candidatura di Elly Schlein alle prossime elezioni europee, senza mantenere il proprio seggio a Bruxelles, sarebbe un errore. Su questo punto dobbiamo essere netti: il Partito Democratico non promuove candidature fittizie in un luogo istituzionale come il Parlamento Europeo, chiamato ad essere sempre più importante". 

 

 

Avvertimento simile è arrivato anche da Romano Prodi. "Candidarsi dove tu sai che non andrai, svilisce la democrazia. La destra lo può fare, ma non un partito riformista e democratico". Per il fondatore dell’Ulivo la squadra per Bruxelles deve "essere operativa con capilista che il Pd può benissimo prendere dalla società insieme a giovani che imparano. Una squadra che duri nel futuro perché porterà avanti gli interessi dell’Italia". 

Qui la risposta di Schlein sulla candidatura alle Europee

 

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