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Daniele Capezzone: "Ghali e Dargen hanno trasformato la Rai in Tele-Hamas"

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"Sanremo non finisce mai, è il terzo teorema di Amadeus". Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè", la rubrica politicamente scorrettissima di Libero, torna sulle polemiche politiche scatenate dal Festival.

"Per 4 volte, prima per intervento di Dargen D'Amico, poi ancora di Dargen spalleggiato da Diodato, quindi da Ghali con il suo 'stop al genocidio' infine ieri a Domenica In sempre con Ghali, il tema di Israele è stato affrontato con un approccio, vogliamo essere gentili, da Tele-Hamas inconsapevole", sottolinea il direttore editoriale di Libero.

"Inconsapevolezza, sciatteria e leggerezza in questo caso sono aggravanti. Nessuno, da Amadeus all'ad Rai ha pensato di dire nulla fino a quando non ha protestato l'ambasciata di Israele. Lì è arrivata la nota dell'amministratore delegato, la toppa peggio del buco".

Il Fatto quotidiano non riporta la questione, mentre il Corriere della Sera per esempio preferisce concentrarsi su altri temi e altre polemiche: il televoto che avrebbe fatto vincere Geolier, fregato dalla sala stampa a favore di Angelina Mango. E Roberto Saviano, che parla di complotto contro Napoli.

Sulla questione-Israele da segnalare Piero Fassino, esponente del Pd che si rammarica del fatto che il Festival avesse dimenticato le stragi di Hamas e per questo è stato aggredito dal resto della sinistra.

 

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