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Rai, Roberto Sergio sotto scorta? Per Rosy Bindi se l'è cercata...

Daniele Dell'Orco
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Un premessa da pompiere e poi una valanga di esternazioni da piromane. Rosy Bindi getta benzina sul fuoco in tv commentando a “Tagadà” su La7 la notizia della scorta assegnata all’ad Rai, Roberto Sergio, a seguito alle minacce ricevute per il comunicato emesso a seguito delle parole di Ghali sul conflitto tra Israele e Hamas. «Se il ministro degli Interni ha valutato che ci siano le condizioni per dare una scorta, la sicurezza delle persone è sempre al primo posto», esordisce, aggiungendo però «anche quando le persone sbagliano, anche quando sono la causa della loro insicurezza».

Sergio insomma se la sarebbe cercata, reo di aver “costretto” Mara Venier a leggere il proprio comunicato di solidarietà a Israele: «Chi si può dissociare dal no al genocidio? Tra l’altro lui non ha neanche parlato di palestinesi, ha detto “che cessi il genocidio”...». La conduttrice Tiziana Panella puntualizza: «Ho capito, ma non è che si riferisse al genocidio in senso astratto, è chiaro che si riferisse a quello. Sennò ce la raccontiamo...». L’ex parlamentare dem però rilancia e, in una strana veste da sovranista, se la prende con la reazione dell’ambasciatore israeliano in Italia, che aveva sollecitato una presa di posizione da parte della Rai dopo le parole di Ghali: «Non può permettersi di impedire la libera espressione di un’opinione e di un desiderio umanitario da parte di un giovane, da parte di un artista.

 

 

Ancora più grave il fatto che il direttore generale della Rai emetta un comunicato del genere. Qua sono in gioco le libertà d’espressione, libertà costituzionali fondamentali». Sulla scorta a Sergio, però, Tiziana Panella ha voluto vederci chiaro: «Magari ho capito male, le chiedo di ripetermelo. Lei ha detto: “Ha causato lui stesso il suo pericolo”. Ho capito bene?». Bindi allora, resasi conto dell’esternazione, torna pompiere e non conferma, ma nemmeno smentisce: «I gruppi che hanno manifestato sotto la Rai sbagliano se hanno atteggiamenti violenti, ma io mi sento di riconoscermi in chi in questo momento protesta. Non so se i giovani che hanno manifestato hanno tenuto atteggiamenti violenti, chiaramente questi li stigmatizzo e li condannano. Al tempo stesso, siccome sono stata giovane in anni molto delicati da questo punto di vista, dico che le forze dell’ordine devono ricevere indicazioni che blocchino la violenza ma che al tempo stesso non ne provochino a loro volta altra», dice Rosy Bindi, buttandola in caciara e scomodando addirittura il G8 di Genova. Il significato finale di questa insensibilità e della solidarietà ai violenti altro non è che il solito attacco al governo: «La Rai è asservita al potere esecutivo». Un “problema”, se anche fosse, che stranamente pone solo quando nell’esecutivo non c’è lei.

 

 

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