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Giorgia Meloni, il saluto ironico a Macron: "Giornata difficile"

Mauro Zanon
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Meloni lo ha voluto salutare espressamente: Macron, unico leader assente al G7, è rimasto a Parigi perché impegnato in una «difficile giornata», ha detto con ironia Giorgia. Una giornata difficile davvero. Ieri, il presidente francese, si è recato a Porte de Versailles per inaugurare la 60ª edizione del Salone dell’Agricoltura e l’accoglienza non è stata certo la stessa che agricoltori e allevatori riservavano a Chirac. Jacques soleva dire che un buon presidente della Repubblica francese deve saper «accarezzare il sedere delle mucche», una frase cult che l’ex inquilino dell’Eliseo disse proprio durante una visita alla più importante fiera di Francia, la grande messa laica della ruralità. Sommerso da una pioggia di fischi e dai «Macron demission!», l’attuale presidente è stato costretto a tagliare il nastro con quattro di ore di ritardo. E le proteste dei manifestanti col forcone hanno costretto la polizia e il servizio d’ordine dell’Eliseo agli straordinari.

Le tensioni sono esplose fin dalle 8 di mattina, quando un gruppo di agricoltori ha fatto irruzione al Salone senza autorizzazione, mentre Macron era impegnato in un colloquio con i sindacati di categoria. «Per favore, non diciamo che non è stato fatto nulla!», ha detto ai sindacalisti, che da settimane guidano la protesta contro la Pac, le regole più restrittive del “Patto verde” europeo, le norme sull’uso dei prodotti fitosanitari, il caro-energia e la concorrenza internazionale, a partire da quella ucraina considerata “sleale”, ma anche la burocrazia elefantiaca che ritarda rimborsi e indennizzi.

 

Le proteste accese degli agricoltori, in un primo momento, sembravano addirittura aver messo in discussione l’apertura del Salone. Ma al termine di un dibattito di due ore con alcuni rappresentanti degli agricoltori per cercare di allentare le tensioni, Macron ha promesso di aprirlo, «con calma o senza calma». «Voglio entrare in contatto con tutti», ha insistito il presidente francese. Il Figaro ha riportato le lamentele di alcuni agricoltori durante il faccia a faccia con l’inquilino dell’Eliseo. «Abbiamo l’impressione che non succeda nulla, che non trapeli nulla dai vostri incontri», ha deplorato un partecipante.

Un allevatore di polli della Dordogna ha parlato a Macron del problema dei suicidi nel mondo agricolo, e con voce roca ha aggiunto di essere quasi «passato all’atto» l’estate scorsa. Dopo il nastro, tagliato in ritardo a causa delle proteste, il presidente francese ha iniziato a deambulare tra gli stand del Salone, che riunisce ogni anno più di 600mila visitatori. Accompagnato dai fischi, ha provato a parlare con alcuni agricoltori, a spiegare le sue ragioni e che l’Europa è lì per proteggerli, prima di attaccare il Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen. «Il Rassemblement national è il partito della Frexit, dell’uscita dall’euro», ha dichiarato Macron, denunciando il «progetto di decrescita e stupidità» della formazione sovranista. Marine Le Pen, su X, ha subito reagito all’attacco di Macron: «Sinceramente, esistono ancora persone che credono a questa menzogna grossolana?». Il quotidiano La Marseillaise ha riportato una frase pronunciata da Macron che rischia di creare ulteriori polemiche nei prossimi giorni. Durante una riunione con il sindacato agricolo Modef, il presidente avrebbe detto: «Gli smicard (i lavoratori col salario minimo, ndr) preferiscono degli abbonamenti video on demand a un’alimentazione più sana». L’Eliseo ha smentito, ma un sindacalista del Modef ha assicurato che Macron ha veramente pronunciato quelle parole.

 

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