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Sardegna, effetto-Todde già finito: Pd-M5s, scontro sulle Comunali

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Come nelle migliori tradizioni, la sinistra distrugge quello che crea. Pensiamo alla Sardegna, dove alle Regionali, ha appena vinto (salvo sorpese del riconteggio dei voti) l'asse Pd-M5s che ha puntato sulla candidatura della Alessandra Todde. Ebbene, invece di ritrovarsi nel cosiddetto campo largo, i partiti premiati dalle urne il 25 febbraio scorso, alle prossime amministrative nell'Isola sembrano intenzionati ad andare ognun per sé. Quest'anno sono infatti previste le Comunali per eleggere il sindaco di Cagliari e di Sassari e tra il partito di Elly Schlein e quello di Giuseppe Conte sembra già essere stato tracciato un solco difficilmente colmabile. 

"Sarebbe un fallimento parlare prima di nomi anziché di programmi", ha puntualizzato il coordinatore del M5s in Sardegna, Ettore Licheri, sull'Unione Sarda bocciando anche le primarie. "Sono un metodo ipocrita, la politica si deve assumere la responsabilità delle scelte, come è successo con le regionali", ha detto il grillino facendo saltare sulla sedia il segretario dem della Provincia di Cagliari, Jacopo Fiori.

"Con un certo stupore leggo le dichiarazioni di un autorevole esponente della coalizione secondo cui 'le primarie sono un metodo ipocrita'. Senza voler fare scatti in avanti e saltare alle conclusioni", ci tiene a precisare Fiori, "mi preme ricordare che nel Pd le primarie sono un elemento costitutivo, previsto dallo Statuto. Possiamo parlarne, possiamo fare tutte le valutazioni specifiche del caso, ma ci vogliono prudenza, ragionevolezza e rispetto delle differenze e della storia politica altrui". È gradito "il dialogo, meno le lezioni da qualsivoglia pulpito", ha detto il dem chiudendo con un serafico "Calma e gesso per tutti".

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