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Di Cesare, elogio all'ex Br Balzerani? "Inquietante", "Idee malsane": è bufera

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Tutti contro Donatella Di Cesare, la prof spesso ospite dei talk televisivi che su X, l'ex Twitter, ha prima pubblicato e poi rimosso un tanto commosso quanto deprecabile messaggio di addio alla terrorista rossa Barbara Balzerani

"La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna". Parole come "piombo", è il caso di dire, da parte della Di Cesare, ordinaria di Filosofia Teoretica alla Sapienza, quasi uno sfregio alle vittime delle Brigate rosse di cui la Balzerani, scomparsa lunedì a 75 anni, è stata una delle più celebri esponenti, mai pentita di aver scelto la lotta armata. 

Netta la condanna da parte di Antonella Polimeni, che della Sapienza è la rettrice e che esprime "sconcerto" per il tweet della sua docente. A nome di tutta la Comunità accademica, Polimeni ricorda "l'altissimo tributo di sangue pagato dall'Università Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione". 

 

 

 

Per una volta, anche il mondo politico rema dalla stessa parte. Fratelli d'Italia chiede a tutto l'arco costituzionale di "prendere le distanze" dalla Di Cesare. "È necessaria una profonda riflessione sulla pericolosità di dare risonanza, nelle università e nelle televisioni, a nostalgici di un tempo oscuro, in cui si affermavano le idee malsane e rivoluzionarie a colpi di mitra, con le bombe e coi sequestri di persona finiti in tragedia", sottolinea in una nota Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera. Per Francesco Verducci, senatore Pd e vice-presidentedella Commissione anti-discriminazioni di Palazzo Madama, le parole della Di Cesare sono "inquietanti. Da parte mia assoluto rispetto per la morte di una persona. Ma non posso non rimanere impietrito di fronte al giudizio politico sul fenomeno delle BR. Le Brigate Rosse sono state una minaccia serissima per la nostra democrazia e libertà, per la nostra Repubblica. Le Brigate Rosse sono state una fazione terrorista che ha causato una scia insopportabile di sangue, dolore e violenza omicida che ha segnato per sempre la vita di migliaia di persone, colpite direttamente, e dell'intero Paese". E Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, si chiede: "Sono questi i valori che la professoressa intende trasmettere ai propri studenti?". 

 

 

 

Raggiunto dall'agenzia Adnkronos, anche Massimo Cacciari è duro con la collega pur provando a "difenderla": "Conoscendo Donatella Di Cesare e conoscendo la sua storia, che non ha nulla a che vedere con le BR, voleva semplicemente dire che siamo nati tutti negli anni '60 con la speranza di una trasformazione radicale di questo mondo finito in merda. La sua è stata più una nota di malinconia per la mancata trasformazione che sognavamo tutti, per il cambiamento che non c'è stato. E' chiara la sciagura che hanno rappresentato le Brigate Rosse, la Di Cesare che è più giovane di me non ha vissuto gli anni di piombo, né la sciagura che hanno rappresentato i brigatisti per noi e per le nostre speranze, per una idea di riforma di questo paese; sono stati loro insieme alla P2 col delitto Moro a bloccare la trasformazione del nostro paese. Uno che come me ha vissuto tutto questo può capirlo, un altro nato dopo può parlare di speranze rivoluzionarie". 

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