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Capezzone e il dossieraggio: "Dov'è finita la notizia su Corriere e Repubblica"

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"Il tema più importante sui giornali di oggi, non necessariamente il più evidenziato però". Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorretta di Libero, non può non partire dal caso dossieraggio e dall'audizione del Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in Parlamento.

"Un'audizione drammatica. Melillo difende l'istituzione Antimafia - riepiloga il direttore editoriale di Libero - ma mette nero su bianco alcune ammissioni clamorose. Striano non ha agito da solo, c'era un sistema e c'era un mercato delle informazioni riservate. Capirete la gravità di queste dichiarazioni". 

"Come reagiscono Corriere, Stampa e Repubblica? Cancellando la notizia? No, mimetizzandola. La scelta, quasi come si fossero sentiti: la notizia finisce a pagina 8, pagina 9, dopo ampie sezioni di politica estera, con un taglio di cronaca e ampio spazio alla vicenda del presidente della Federcalcio Gravina indagato a sua volta. Il tentetivo - sottolinea Capezzone - è fare una foto, metterla a metà dell'album, un poco sfocata, con un zoom su una figura laterale". 

Poi ci sono tre commenti "abbastanza impressionanti": "Piero Ignazi sul Domani che dice 'eh pensate al Piano Solo nel 1964'. Va bene, penseremo al 1964. Marco Travaglio che sul Fatto quotidiano dice 'Male non fare, paura non avere'. La logica quindi è: intercettateci tutti. E Carlo Bonini su Repubblica, il capo dei Pasdaran, secondo cui questa vicenda 'illumina i problemi della destra'. A me sembrerebbe un problema un po' più serio, ma insomma... Quindi insomma: mimetizzazione e pasdaran all'attacco".
 

 

 

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