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Piscina, il leghista nel mirino: "Vi spiego la frase sui transessuali infetti"

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Piscina, le danno del transfobico e pure del sierofobico...
«Follia pura. Stanno usando un singolo episodio, accaduto davanti ai miei occhi, per far passare le mie parole come una generalizzazione transfobica che io non ho mai fatto né pensato».

Di che episodio parla?
«Era il 2016 e mi trovavo invia Padova, quando un trans noto nel quartiere come persona che si prostituiva, particolarmente alterato, prende un cestino e inizia a scaraventarlo contro le auto. Allora chiamo la polizia, che esce subito. Appena vede le divise il trans si taglia con una bottiglia, succhia il sangue e sputa verso gli agenti urlando che era infetto per tenerle lontani. A questo mi riferivo lunedì in Consiglio comunale: tutto scritto nei verbali delle forze dell’ordine. Poi, come centrodestra, abbiamo recintato quell’area investita dal fenomeno della prostituzione e oggi la sinistra gode i frutti della riqualificazione...».

Samuele Piscina, 34 anni, leghista da quando ne ha 16, attualmente è segretario milanese della Lega nonché consigliere comunale. Passione e amore per la politica che lo hanno portato a percorrere tutta la gavetta dal basso: consigliere e capogruppo di Zona 2 nel 2011, presidente di Zona 2 nel 2016, consigliere comunale nel 2021, capogruppo in Città Metropolitana l’anno dopo e segretario provinciale del partito dall’anno scorso.

«In via Padova c’erano transessuali che sputavano sangue infetto alle forze dell’ordine», ha detto tre giorni fa in aula per denunciare l’insicurezza e il degrado di una zona che la sinistra insiste a dipingere come un’oasi felice. Anche dopo l’assalto dei centri sociali a poliziotti e carabinieri di domenica scorsa. «La sinistra preferisce attivare la macchina del fango per sviare quanto accaduto in via Padova e la mancata presa di posizione da parte del sindaco Sala», spiega Piscina a Libero.

Proviamo a indovinare: la gogna via social è già scattata.
«Certo. Insulti e minacce di ogni tipo. Gliene cito solo qualcuno: “Ti si augura il cancro”, “Tisi porterà a piazzale Loreto”, “Dovrebbero metterti in una stanza piena di transessuali e farti sputare addosso”. Tutto questo perché qualcuno ha volutamente re-interpretato a proprio piacimento le mie parole per uscire sui giornali. Mi sarei aspettato più onestà intellettuale ma ora aspetto le scuse».

Il mondo Lgbt milanese ha più volte criticato Sala e la sua giunta, a partire dalla gestione della movida del quartiere arcobaleno di Porta Venezia.
«È un dato di fatto che la sinistra, a Milano, abbia fatto poco per una comunità che tutti riconosciamo e nessuno discrimina. Sono stati solo capaci di mettere in mezzo dei bambini, andando contro le leggi per quanto riguarda le trascrizioni dei figli, obbligati poi a fare dei passi indietro».

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