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Susanna Ceccardi, "balliamo sulla tua tomba": donne e islam, chi l'ha minacciata di morte

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Vietato parlare di Islam, almeno per gli esponenti della Lega : sono arrivate minacce di morte all'europarlamentare Susanna Ceccardi, candidata alle europee di giugno.

A denunciarlo la stessa politica toscana, ex sindaco di Cecina: "Dopo che ho fatto affiggere i manifesti rivolti alle donne musulmane con scritto in arabo 'in Europa hai gli stessi diritti di tuo marito', ho subìto minacce di morte da esponenti arabi e anche da italiani e durante l'8 marzo, con mia grande sorpresa, le femministe hanno invaso la città di Roma e imbrattato i miei manifesti. Sopra di essi ne hanno affissi altri a sostegno di Hamas e della Palestina, cosa incredibile per chi dovrebbe difendere i diritti delle donne. Ho ricevuto in passato minacce con proiettili, ora mi hanno scritto che 'avrebbero ballato sulla mia tomba', mi hanno augurato la morte e mi hanno detto che non capivo nulla di Islam".

 

 

 

Ospite di KlausCondicio, il web talk di Klaus Davi su YouTube, la Ceccardi ha proseguito: "Ho allertato le autorità, attualmente la scorta fortunatamente non ce l'ho, io non ho paura ma la mia famiglia un pochino sì: vivo con i miei genitori, mio marito e mia figlia molto piccola che hanno iniziato a dimostrare un po' di timore".

 

 

 

Spicca il silenzio assordante dei politici e delle politiche di centrosinistra. Per ora a esprimere solidarietà alla Ceccardi sono solo politici del centrodestra. "La mia totale ed incondizionata solidarietà alla europarlamentare Susanna Ceccardi destinataria di intollerabili minacce di morte dopo aver fatto affiggere alcuni manifesti sull'uguaglianza di genere e a favore dei diritti delle donne islamiche in Europa. - tuona Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega -. Questa ignobile reazione dimostra, se ce ne fosse ulteriore bisogno, la necessità di campagne come quelle promosse dalla nostra rappresentare al Parlamento Ue. Sorprende e rammarica che intimidazioni di questo tipo non abbiano trovato una convincente condanna da parte di quei gruppi di sedicenti femministe che, al contrario, hanno preferito danneggiare i manifesti con scritte inneggianti alla causa palestinese. Sono sicuro che le minacce non fermeranno l'impegno coraggioso di Susanna che continuerà nel nome delle donne islamiche costrette a indossare il niqab come quella ritratta nel manifesto e nel nome delle donne israeliane stuprate e uccise il 7 ottobre".

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