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Senato, gesto della pistola verso Meloni? "Cosa mi colpisce": l'affondo del premier

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Una giornata al Senato, per Giorgia Meloni, impegnata nelle dichiarazioni che precedono l'imminente Consiglio Ue, alle quali hanno fatto seguito le repliche agli interventi delle opposizioni. Dibattito infuocato, con il premier che ha picchiato duro contro la sinistra e Giuseppe Conte, in particolare per i tentennamenti sulla linea da seguire sull'Ucraina e per il 'rosicamento' continuo per la bontà di tutti gli indici economici.

Insomma, il governo Meloni funziona. E lo dimostrano anche i dati Frontex sugli sbarchi di immigrati, crollati in modo drastico, segno della bontà dell'intesa con la Tunisia. 

Ma in questo contesto si è parlato molto anche di un episodio controverso: uno studente del liceo Righi, presente al Senato insieme ai suoi compagni, ha infatti mimato il gesto della pistola con le mani unite nei confronti del presidente del Consiglio. Il gesto ha innescato l'intervento dei commessi, che lo hanno redarguito e interrotto. 

In seguito, le parole di Ignazio La Russa, presidente d'aula, che ha stigmatizzato quanto accaduto. Lo studente da par suo, si è poi appreso, si è subito scusato dicendosi pentito.

In ogni caso, di quella pistola mimata ha parlato nel corso del suo intervento la stessa Meloni:"Ringrazio i colleghi per la solidarietà", ha premesso nel corso delle repliche. "Non ho altro da aggiungere se non che mi colpisce che un gesto del genere avvenga nel giorno in cui ricorre l'anniversario dell'omicidio di Marco Biagi. Esprimo vicinanza e solidarietà alla famiglia Biagi, un servitore delle istituzioni e dello Stato che ha pagato con la vita", ha rimarcato.

 

Successivamente, Meloni ha voluto ricordare il giuslavorista ucciso dalle nuove Brigate Rosse anche su X: "Il 19 marzo 2002 un commando di terroristi appartenenti alle Nuove Brigate Rosse uccise davanti alla sua casa il giuslavorista Marco Biagi. Nel ventiduesimo anniversario della scomparsa continuiamo a onorare la sua memoria e di tutti coloro che furono brutalmente assassinati per mano del terrorismo. Non dimentichiamo", ha concluso Giorgia Meloni.

Dopo i fatti dal liceo scientifico Righi di Roma è arrivata in Senato una lettera di scuse, indirizzata al presidente del Consiglio, al presidente La Russa, al questore anziano Gaetano Nastri. Lettera che il presidente del Senato "ha apprezzato", come si apprende da fonti di Palazzo.

 

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