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Daniele Capezzone: Dell'Utri e la decisione giudiziaria nascosta da tutti i giornali (tranne Libero)

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Eccoci ad Occhio al Caffè, la rassegna stampa "politicamente scorrettissima" curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. E oggi, venerdì 22 marzo, "è uno di quei giorni in cui leggere i giornali è importante: si vede come nonostante la destra sia in maggioranza, forse anche da un punto di vista sociale, sia ancora totalmente minoranza nella battaglia delle idee, dove è totalmente all'angolo", rimarca. E ancora: "Fa impressione vedere il ribaltamento delle cose e la capacità degli avversari dell'attuale governo di imporre la propria narrazione. E a questo fa da pendant una notevole incapacità di chi sta attorno a Giorgia Meloni di tenere la scena", ricorda Capezzone.

Si tratta di "un'operazione violenta, con i cingolati, il cui obiettivo è ribaltare le cose. Primo esempio, Bari: viene seguita una procedura di legge per fare una verifica nella città amministrata dal centrosinistra e assistiamo a una sfilata di giornali che - pam! - ti ribaltano le cose e ti presentano il sindaco Decaro come la vittima di un'operazione della perfida destra".

"Ma non basta - riprende Capezzone -. Ieri due vicende, una assai positiva e una assai negativa per Marcello Dell'Utri: a Firenze i magistrati hanno disposto un sequestro ai suoi danni. A Palermo, però, un'analoga richiesta di confisca viene respinta con una motivazione clamorosa: non sono provati i rapporti tra la mafia e Silvio Berlusconi. Ecco, tranne Libero, questa seconda decisione giudiziaria viene assolutamente cancellata, mentre viene sparata con evidenza altrettanto clamorosa soltanto la prima. Certo, i giornali li leggono un numero piccolo di italiani, ma esercitano ancora un'influenza fortissima. Ricordatevene quando sentirete parlare la prossima volta di lotta all'egemonia cultura di sinistra...", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti...

 

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