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FdI, Perissa coordinatore a Roma: il partito si ricompatta

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Salvatore Dama
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Si parte con la sfida tra due candidati. Si finisce con una opzione unitaria. Il tutto nel giro di poche ore. È il congresso di Fratelli d’Italia, la federazione romana, quella storicamente più importante e numerosa. Il palco è quello del Palazzo dei Congressi all’Eur. Dove in mattinata si prevede una sfida a due tra l’uscente Massimo Milani (rampelliano) e Marco Perissa (lolliano, cioè vicino al ministro Francesco Lollobrigida). La mediazione va avanti tutta la notte e si sblocca in extremis.

A metà mattina Milani fa già intuire quale sarà l’epilogo della giornata: «La soluzione unitaria? Stiamo lavorando». E in effetti chi si aspetta una sfida interna rimane deluso. L’ex coordinatore fa un passo indietro: «Non ci sono divisioni. ho guidato questa comunità qui a Roma per circa 10 anni, da quando è nata Fdi», dice dal palco, quasi commosso. «Ho fatto un lavoro importante di tessitura, di unione, di aggregazione. Tendo la mano a Perissa e affido a lui la guida. Non sarai solo in questo percorso per ricostruire la comunità compatta, i nemici stanno fuori dal nostro partito». E sia. Perissa prende atto e ringrazia il predecessore: «Le parole di Massimo non sono un ritiro, ma una scelta di coraggio che mette me nelle condizioni di essere ancora più responsabile», dichiara.

«I giornalisti sono rimasti stupiti dal fatto che io e lui ci abbracciavamo. Ma lo facciamo da anni. Questo non è mai stato un congresso di scontro». L’unica «storica contesa» di Roma è sempre stata «tra Garbatella e Colle Oppio, ma al mio matrimonio c’erano due striscioni perché mia moglie è di Colle Oppio». Per chi «chiama da fuori Roma», Garbatella è il quartiere a Sud di Roma, da dove arriva la presidente del Consiglio. Colle Oppio è la storica sede all’ombra del Colosseo il cui punto di riferimento è sempre stato Fabio Rampelli. Che, però, nega la sopravvivenza di fazioni in contrapposizione: «Non esistono correnti in Fratelli d’Italia. Non esiste una corrente dei gabbiani. Nel caso la volessi fare, non la chiamerei mai con un nome così che ha a che fare con l’ornitologia e non con la politica».

 

Il beau geste di Milani viene sottolineato da Giovanni Donzelli («Farà il vice responsabile dell’organizzazione nazionale di Fratelli d’Italia, aiuterà questo partito a diventare sempre più grande») e da Arianna Meloni: «È stato un bel segnale. C’è stato grande senso di responsabilità. Siamo un partito serio, di militanti. Passata la linea unitaria, siamo contenti, adesso lavoriamo». Arianna, che è la responsabile del tesseramento, sottolinea anche i risultati della campagna di adesioni: «Abbiamo raggiunto più di 200mila tesserati, questo vuol dire che il nostro partito è un partito vero. I congressi sono un grandissimo momento di confronto e di partecipazione militante, oggi celebriamo l’ultimo dopo averli fatti in tutte le province d’Italia, è il congresso di Roma, che vanta il maggior numero di tesserati, 40mila, che sanciscono la maturazione di Fratelli d'Italia».

 

La sorella della premier conclude il suo intervento citando Churchill: «Il successo non è mai definitivo, l’insuccesso non è mai fatale, l’unica cosa che conta davvero è il coraggio di continuare». Arianna, applaude il neo responsabile romano di Fdi Perissa, «è lì non perché è parente di qualcuno, ma perché ha una capoccia così!». E ora, spiega Luca Sbardella, vice responsabile organizzazione di Fdi, si apre la corsa al Campidoglio: «Comincia oggi la sfida per l’elezione del prossimo sindaco, occorrerà coinvolgere tutte le forze in campo».

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