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Europee 2024, Gabriele Albertini non si candiderà: "Perché rinuncio"

Gabriele Albertini

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Non correrà per le elezioni europee Gabriele Albertini. L'ex sindaco di Milano, come promesso tre giorni fa, il 23 marzo, ha comunicato al segretario di Forza Italia Antonio Tajani e alla presidente della Consulta nazionale del partito Letizia Moratti la sua "decisione di rinunciare alla candidatura, che così generosamente mi avete offerto". 

"Sono, sinceramente, grato e onorato del merito e della stima che mi avete riconosciuto proponendomela - ha scritto l'ex sindaco Albertini rivolgendosi a Tajani e Moratti - e della garbata insistenza con cui, in più occasioni, avete ribadito l’offerta e sono anche rammaricato per negarmi alle richieste di amici come voi, che stimo moltissimo". "Conoscete le motivazioni della mia decisione, forse prosaiche, ma, per acquisita esperienza, certamente realistiche - conclude Gabriele Albertini - comunque potrete contare sul mio pieno sostegno nella prossima campagna elettorale a Forza Italia, i suoi candidati e il Ppe".

 

 

Proprio tre giorni fa, infatti, Albertini - ancora indeciso se essere di supporto alla candidatura di Letizia Moratti o correre in prima persona - aveva usato la "metafora dello scudiero o del cavaliere" per rappresentare il suo impegno per le elezioni europee. "Per fare lo scudiero non serve granché se non la volontà di farlo, per fare il cavaliere, cioè il candidato, in un collegio con 4 regioni e 15 milioni di abitanti, con il voto di preferenza, bisogna avere l’attrezzatura. Il che vuol dire avere risorse economiche adeguate", aveva spiegato l'ex sindaco dopo il pranzo con Moratti e Tajani in cui avevano discusso della sua eventuale candidatura. "Mi riservo tre giorni al massimo di riflessione e comunque contraccambio l’onore di cui sono lusingato che mi hanno fatto questi due importanti amici", aveva detto. Oggi la decisione definitiva.   

 

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