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Giorgia Meloni boccia Macron: "Attenzione ai toni. Putin? Incolpi chi vuole, ma..."

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“Quello che è accaduto a Mosca è stato scioccante": Giorgia Meloni lo ha detto a Fuori dal Coro, la trasmissione di Mario Giordano in onda questa sera su Rete 4, in riferimento all'attentato rivendicato dall'Isis in un teatro nella capitale russa. "Mi ha colpito la dinamica, perché immaginare in una città blindata, che comunque è in uno Stato che è coinvolto in un conflitto, quattro attentatori che entrano, uccidono decine di persone e si allontanano praticamente indisturbati, obiettivamente colpisce”. 

Sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin dia la colpa all'Ucraina, invece, la presidente del Consiglio è stata netta: "L'attentato è stato rivendicato: quando si fa propaganda si può dare la colpa a chi si vuole ma c'è qualcuno che lo ha dichiarato e del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l'Ucraina o l'Occidente e anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda".

La premier ha poi detto di non aver condiviso le parole del presidente francese Emmanuel Macron sul possibile invio di truppe sul territorio ucraino: "Non ho condiviso le sue parole sul conflitto in Ucraina e l'ho detto anche a lui. Non le condivido e sono anche convinta che si debba fare attenzione ai toni che si usano". Anche se poi ha aggiunto: "Però questo non vuol dire che non si debba fare ciò che è giusto fare". La Meloni, infatti, ha come sempre ribadito il suo sostegno al Paese di Volodymyr Zelensky, ancora impegnato a difendersi dalla Russia. "Quello che Putin aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l'Ucraina in qualche giorno e se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato - ha proseguito la presidente del Consiglio -. Quindi quello che fa chi cerca di aiutare l'Ucraina è allontanare la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d'Europa".  E ancora: "Secondo me, se non molliamo costringiamo Putin a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta che è l'obiettivo che abbiamo". 

Intanto, c'è grande attenzione in Italia per il rischio attentati. "Quello della sicurezza contro il terrorismo è un fronte su cui il governo lavora con attenzione, particolarmente dopo gli attentati di Hamas contro Israele, noi abbiamo chiuso lo spazio Schengen con la Slovenia perché da là arriva la maggioranza degli immigrati illegali che arrivano da quelle aree; dal 7 ottobre abbiamo espulso 47 persone sospettate di radicalismo, e negli anni precedenti erano più o meno quelli espulsi in un anno intero; facciamo riunioni con l'intelligence, abbiamo rafforzato la sorveglianza degli obiettivi sensibili".

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