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Bari, Vito Leccese contro la destra: "Vincere le elezioni a tavolino"

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"Hanno una voglia matta di vincere le elezioni a tavolino": Vito Leccese, candidato dem a Bari, lo ha detto sul palco di piazza Umberto scagliandosi contro il centrodestra e dando così inizio alla sua campagna elettorale. Il riferimento è, tra le altre cose, alle ispezioni avviate dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per controlli su eventuali infiltrazioni mafiose nel comune di Bari. Leccese ha parlato a un gruppo di sostenitori con la segretaria Elly Schlein al suo fianco dopo il passo indietro di Giuseppe Conte e del suo candidato grillino Michele Laforgia, che si sono sfilati dalle primarie col Pd per via dell'inchiesta sul voto di scambio che ha coinvolto alcuni dem.

Continuando ad attaccare il centrodestra, poi, Leccese ha detto: "Una cosa è ammettere gli errori, e cercare di correggerli. Un’altra cosa è raccontare che questa città sta morendo, è allo sbando, fa schifo, solo per guadagnare qualche voto. Che male abbiamo fatto per ascoltare Gasparri che insulta ogni giorno a reti unificate la nostra città? È un’arma puntata contro i baresi. E questo vi fa perdere tutte le elezioni da vent’anni". Il candidato dem alle prossime comunali ha poi attaccato la coalizione guidata da Meloni anche per il fatto di non avere ancora un nome: "Da mesi ogni due o tre settimane esce un comunicato in cui dicono che stanno per trovarlo. Ma il problema è che non ce l’hanno, che non hanno una classe dirigente, un programma". 

 

 

 

Riferendosi a quanto successo col Movimento 5 Stelle, invece, Leccese ha spiegato: "Ho provato in più circostanze, fino a giovedì, a individuare una soluzione unitaria. Che per me vuol dire che ognuno dei contendenti fa un passo indietro per fare posto a un nome diverso che metta tutti d’accordo. Ma mi sa che dall’altra parte hanno un’idea diversa della parola unità". A fargli eco la Schlein: "Anche ieri all’altro candidato (Laforgia, ndr) abbiamo proposto di fare entrambi un passo indietro per fare un passo in avanti, ma la risposta è stata negativa da parte di chi aveva già architettato conferenze stampa in luoghi confiscati alla mafia grazie al Pd", ha detto riferendosi a Conte.

L'attacco contro il candidato pentastellato, poi, è andato avanti: "Laforgia ha detto 'è necessario trovare una soluzione unitaria, e la soluzione unitaria non posso che essere io'. Questa non si chiama mediazione, ma imposizione. Ultimatum - ha sottolineato Leccese -. E noi siamo stanchi di subirli. Non avete nessuna superiorità per darli, non siete degli eletti".

 

 

 

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