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Il Ponte passa l'esame? La sinistra sbrocca

Fabio Rubini
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L’iter perla costruzione del Ponte sullo Stretto ha compiuto un altro importante passo verso l’apertura dei cantieri. Eppure anche ieri a tenere banco è stata la solita strumentalizzazione della sinistra. I fatti. Dopo la riunione della Commissione Via-Vas il ministero dell’Ambiente ha chiesto una serie di approfondimenti, 239 per la precisione) e l’opposizione ne ha approfittato per parlare di frenata e di passo falso dell’opera voluta da Matteo Salvini. A raffreddare i bollenti spiriti della sinistra, però, ci ha pensato lo stesso ministero che in una nota ha chiarito i contorni della vicenda: «Il progetto del Ponte ha superato il primo step, quello della Commissione Via-Vas, che ha avanzato un numero di chiarimenti in linea con procedure per opere assimilabili (per alcuni impianti petroliferi e per alcune altre infrastrutture il numero di chiarimenti richiesti è stato anche maggiore). La richiesta di integrazione- prosegue la nota del ministero non è un giudizio di merito finale ma soltanto la prima tappa tipica del procedimento Via».

Una versione confermata in toto anche dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Anche il Ministero delle Infrastrutture, sempre con una nota, ha gettato acqua sul fuoco chiarendo che «le integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto, richieste in sede di conferenza di servizi, saranno fornite entro 30 giorni: si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti dell’opera che sarà unica al mondo». A chiarire ancora di più i contorni della vicenda ci ha pensato Pietro Ciucci, ad della Società Stretto di Messina. «Nessun passo falso, anzi, un altro importante passo avanti per la realizzazione del ponte sullo Stretto. È stata avviata la Conferenza di Servizi, con ampia presentazione del progetto da parte della Stretto di Messina e del Contraente generale Eurolink - ha spiegato Ciucci -. Le prime osservazioni accolte hanno riguardato proposte di migliorie, da attuare soprattutto in fase di cantierizzazione, a tutela della cittadinanza e dell’ambiente».

 

 

E ancora: «Il progetto definitivo del ponte rappresenta i massimi standard di ingegneria. Oltre cento progettisti, professori e ingegneri di fama internazionale, 12 istituti scientifici e universitari nazionali ed esteri, 39 Società e Associazioni nazionali ed estere hanno contribuito al progetto del ponte sullo Stretto. Il progetto definitivo del ponte è stato predisposto e aggiornato dalla società danese Cowi, che progetta ponti sospesi in tutto il mondo». Tutte queste rassicurazioni, però, non sono servite ad evitare la solita polemica politica. Per l’ex ministro grillino Patuanelli il «governo deve fermare questa operazione farsesca. È ridicolo immaginare di investire altre 15 miliardi su un progetto che non c’è più nemmeno sulla carta». Mentre il Pd ha convocato per questa mattina una conferenza stampa proprio sul Ponte. Alle opposizione replicano gli esponenti della maggioranza. Così il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti: «Se tutti i progetti si fermassero ogni volta che vengono chiesti dei chiarimenti non si farebbe più nulla». Più duro il leghista Nino Germanà: «La sinistra pur di strumentalizzare, non perde occasione per commentare sempre contro gli interessi dal Paese. Basta con queste polemiche sterili dei signori del No che non fanno il bene dell’Italia. Il Ponte sullo Stretto si realizzerà nei tempi previsti e permetterà alla Sicilia e a tutto il Meridione di diventare l’hub dell’Europa nel Mediterraneo». 

 

 

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