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G7 a Milano, trasporti e biocarburanti: il piano di Salvini per salvare l'auto

Fabio Rubini
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Il G7 dei trasporti che si è chiuso ieri a Milano ha partorito come atto finale un documento di 67 punti- sottoscritto all’unanimità- nel quale si mette finalmente nero su bianco chele auto spinte a motore elettrico non possono essere l’unica soluzione in chiave ambientale. E che, al contrario, le prossime politiche degli Stati membri dovranno comprendere anche lo sviluppo di biocarburanti capaci di salvare le filiere del motore endotermico. Il cambio di paradigma dalla transizione ambientale ideologica a quella pragmatica ed economicamente sostenibile, è stato lungo e non privo di ostacoli, ma alla fine sembra che il traguardo si avvicini. L’Italia, o meglio la Lombardia, è stata la prima a lanciare l’allarme relativamente al comparto dell’automotive.

Un allarme che in prima battuta era stato compreso da pochi, ma che poi, mano a mano che i contorni del possibile disastro economico e occupazionale si delineavano, è stato condiviso da Paesi importanti. Non a caso ieri il documento è stato firmato anche da Francia e Germania che, assieme all’Italia, rappresentano una parte importante dell’Unione europea. È questo il principale - ma non l’unico - risultato ottenuto da Matteo Salvini in veste di padrone di casa. Un risultato che il vicepremier e ministro dei Trasporti ha rivendicato nel corso della conferenza stampa di fine evento: «Confermiamo la volontà dei Paesi del G7 di proseguire nella transizione ecologica, però scegliamo una strada priva di ideologia, più improntata al buonsenso, che prevede la neutralità tecnologica». Ed è proprio questa la parolina magica che cambia la visione: “neutralità tecnologica”.

 

 

 

Un concetto che viene spiegato al punto 19 della dichiarazione finale dove si parla espressamente di «accelerare la diffusione di tecnologie a tal fine (cioè raggiungere gli obiettivi della transizione, ndr) tra cui veicoli a zero e basse emissioni e carburanti rinnovabili a zero e basse emissioni di carbonio come i biocarburanti e gli e-fluel». Insomma addio al monopolio dell’elettrico e pure all’idea di dover rottamare tutta la filiera dei motori endotermici, che invece potranno essere rilanciate, «altrimenti nei prossimi anni ci sarà un suicidio socio economico e ambientale». A tal proposito Salvini ha ricordato che sì, «nel 2026 è prevista una revisione delle politiche europee sulla transizione ecologica», ma che nulla vieta «che questa revisione possa iniziare a partire dal 10 giugno, il giorno dopo le elezioni europee, perché è chiaro che le aziende lavorano a lungo termine. Quindi è possibile farla subito, già dalla prossima estate, auspicando dopo il voto un equilibrio diverso nel Parlamento europeo e della futura Commissione, ipotizzando un approccio più concreto, più pragmatico, meno ideologico, meno alla Timmermans, meno socialista».

Di «attenzione» al comparto dell’auto e alla «competitività» dell’Ue nel settore dell’elettrico ha parlato anche la commissaria europea ai trasporti Adina Valean: «Le auto elettriche europee sono ancora troppo care, perché c’è una dipendenza da altre parti del mondo per le materie prima come l’acciaio, o come le batterie...». Salvini, commentando il voto del parlamento Ue di venerdì sulla direttiva sulle case green ha spiegato come essa sia «l’ennesima euro tassa che colpisce i cittadini. Questa non è green economy, ma black economy, perché comporta dipendenza da Paesi non europei. Non sono case green, ma case black. Io vedo nero se si va avanti su questa linea». Un altro argomento che ha tenuto banco durante il G7 sono stati gli investimenti infrastrutturali che il Mit sta mettendo in campo, su tutti quello relativo al Ponte sullo Stretto: «Mi sono impegnato entro l’anno a portare i miei colleghi ministri a visitare i cantieri. La Gronda di Genova o il Ponte faranno da volano all’economia. Il Ponte - chiude il ministro - non è quello di Salvini, ma quello che permetterà a merci e cittadini di attraversare lo stretto in treno in 10 minuti contro le tre ore di oggi...». Infine Salvini ha mostrato un modellino del tram milanese fatto di mattoncini Lego che ha regalato ai ministri. «Ho fatto promozione turistica a Milano ha scherzato -, manderò la fattura al sindaco Sala».

 

 

 

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