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Nicola Fratoianni contro il governo: "Il dado è tratto, spezzare le reni alla Spagna"

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Un caso lo scontro con la Spagna. Uno scontro innescato dal ministro per la Parità di Madrid, Ana Redondo, la quale su X ha condiviso un articolo di diario.es in cui si parlava dell'emendamento presentato dal governo in cui si apre alla presenza dei movimenti pro-vita nei consultori. 

Ana Redondo, nello scagliarsi contro la norma, ha usato toni durissimi, inaccettabili: "Consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'ultradestra: intimidire per annullare i diritti, per fermare l'uguaglianza tra donne e uomini", ha sparato nel mucchio contro una presunta "ultradestra".

Una frase, inaccettabile, a cui ha risposto in modo altrettanto duro Giorgia Meloni: "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni". Questa la bordata del premier poco prima di prendere parte al ricevimento del re Filippo dei Belgi, che si tiene nella serata di oggi, martedì 17 aprile, a Bruxelles.

 

 

Ed ecco che dopo la replica della Meloni si manifesta Nicola Fratoianni, leader dell'Alleanza Verdi Sinistra, il quale mostra di sposare in toto le posizioni della Redondo. "A Palazzo Chigi il dado è tratto: spezzeranno le reni alla Spagna. #Legge194". Così su X Fratoianni dell’Alleanza in merito alle polemiche sollevate da Madrid (il tutto con evidente riferimento fascista dal significato altrettanto evidente). "Questa destra non sopporta le critiche in Italia ed è allergica alle critiche dall’estero", ha concluso la sua entrata scomposta Fratoianni.

Sul tema degli attacco dalla Spagna è intervenuta anche Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia: "Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da quarantasei anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa", concludeva il ministro.

 

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