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Scurati a Che sarà, Serracchiani: "Meloni mandante morale e politica"

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"Scelta editoriale". Sarebbe questo il motivo della mancata partecipazione di Antonio Scurati alla puntata di Che sarà, il programma della prima serata del sabato sera di Rai 3 condotto da Serena Bortone. Lo scrittore e intellettuale sarebbe dovuto intervenire con un monologo sul 25 aprile "in qualità di autore di testi creativi" ma secondo quanto risulta da un documento interno Rai pubblicato da Repubblica la presenza è saltata all'ultimo, come detto, "per motivi editoriali". Dalla Rai sottolineano come la dicitura "motivi editoriali" sia una motivazione standard, molto generica. Ma a sinistra si grida alla censura.

Acque agitate intanto anche nel Cdr Approfondimento della tv pubblica: "Mi dissocio dai contenuti del comunicato del Cdr - spiega Gian Vito Cafaro, uno dei componenti del comitato -. Com’è corretto, e come ho chiesto ai colleghi del Cdr, la formula da usare in questi casi è 'approvato a maggioranza'. Com’è stato chiarito, fortunatamente, non c’è stata nessuna censura".

 

 

 

"La cancellazione di Scurati - attacca la deputata del Pd Debora Serracchimani, che fa parte della segreteria nazionale dem - può avvenire solo con la copertura politica del vertice di Governo, quindi la premier Meloni è la mandante morale e politica di questa scandalosa censura. A lei va riportata la responsabilità di una cappa di regime che sta calando sull'informazione e ora anche sulla libertà di espressione del pensiero. Non accetteremo mai una rilettura del 25 Aprile e della lotta di Liberazione, né ambigui bilanciamenti: la storia d'Italia ha già detto che il fascismo è stato la rovina della Nazione e una vergogna internazionale. Essere antifascisti è un dovere istituzionale e Meloni deve dare l'esempio. Altrimenti tradisce la Costituzione". Per la collega di partito Laura Boldrini, ex presidente della Camera, "sappiamo bene che questa giornata crea non poche allergie, a destra, come le creano le voci autorevoli e libere tra cui quella di Scurati o di Roberto Saviano, a cui è stata annullata un'intera trasmissione. La Rai, tristemente trasformata in quella che ormai viene definita Tele Meloni, colpisce ancora. E colpisce al cuore della Repubblica antifascista".

 

 

 

Anche il Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra: Sergio Costa, deputato pentastellato, parla di "un atto di censura senza precedenti" e di "un'intimidazione inaccettabile nei confronti dei professionisti coinvolti e un attacco diretto alla libertà di espressione e alla memoria storica dell'Italia".

 

 

 

L'ex ministro grillino Stefano Patuanelli ha invece deciso di unirsi alle proteste pubblicando su Facebook un lungo post in cui "ospita" il testo integrale del monologo che lo scrittore avrebbe dovuto leggere questa sera. Giorgio Gori del Pd invece, da sindaco di Bergamo, invita i suoi colleghi sindaci, a leggere tutti insieme, "dai palchi delle nostre città, il discorso che Antonio Scurati ha dedicato a questa ricorrenza. La Rai ha deciso di censurarlo? I cittadini lo ascolteranno nelle nostre piazze".

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