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Scurati, le sparate di Saviano: "Il governo come una banda, consenso costruito sulla paura"

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"A me è successo per primo, poche voci critiche, ora è accaduto di nuovo e capiterà ancora": Roberto Saviano, interpellato da LaPresse, ha commentato così la cancellazione del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile dal programma Che sarà di Serena Bortone, in onda su Rai 3. "Quando chiusero Insider, nessuno, se non pochissime voci, prese posizione sulla decisione - ha proseguito lo scrittore - nessuno ha pensato che una censura del genere avrebbe minato il suo lavoro. Hanno avuto paura, invece, di perdere il loro gettone in Rai, il loro piccolo spazio". 

Saviano ha poi colto la palla al balzo per attaccare gratuitamente l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: "Questo non è un governo democratico e liberale". E non solo. Perché poi gli insulti hanno travolto Fratelli d'Italia nello specifico: "Si comporta come una banda che sostiene solo l'amico e il parente, colui che obbedisce a loro direttive forte di un consenso costruito sulla paura". E ancora sulla chiusura del suo programma: "Tutti hanno taciuto quando è stato chiuso Insider, invece di dire che una censura sulle mafie è da complici. Avrebbe dovuto portare 'ansia', e invece no". 

 

 

 

Infine, l'autore di "Gomorra" si è congedato con il solito tono cupo: "Si accorgeranno che ora non c'è niente altro da fare: sei giudicato solo rispetto alla tua obbedienza e al tuo servilismo nei confronti del governo".

 

 

 

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