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Repubblica insulta gli elettori di centrodestra: "Disagiati"

Andrea Muzzolon
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Repubblica ha pubblicato in anteprima alcuni dati relativi al rapporto della Censis intitolato Lo stato dell'Unione, una "geografia sociale dell'Europa al voto". Ebbene, quello che emerge è che i cittadini europei hanno sempre meno fiducia nell'Europa. Non una grande novità, diciamo. Nel rapporto si legge che "il 34% degli elettori del Vecchio continente vive in zone dove il reddito è diminuito". Come conseguenza, gli stipendi sono calati, così come il tenore di vita, e la fiducia verso le istituzioni comunitarie anche. Ecco che Repubblica, invece che analizzare le colpe di un'Unione non certo in grande spolvero, se la prende con chi osa criticare certe politiche europee. L'Europa, da troppo morbida nell'affrontare la crisi che l'ha colpita, diventa vittima "facile da macchiettizzare a matrigna". Ma questo risulta essere il minore dei problemi, questione di opinione. Mettiamola così.

Quello che però lascia esterrefatti è la definizione che Repubblica dà di tutti quegli elettori delusi dai partiti che governano l'Ue da  decenni. "La rabbia dei disagiati d'Europa, 1 voto su 3 preda dei sovranisti", titola il quotidiano. I "disagiati": così vengono definiti tutti quegli elettori, tutte quelle persone che sognano di dare una sterzata all'Europa. Un'Ue che ha visto negli ultimi 15 anni - citando lo studio della Censis - 75 territori su 233 subire un declassamento del reddito pro capite da cui non si sono mai ripresi. Un fenomeno tanto forte in Italia, quanto in altre zone d'Europa come Grecia, Spagna, Francia, Austria, Ungheria, porzioni del Belgio, della Germania e del Portogallo. Ecco quindi che la preoccupazione principale di Repubblica diventano questi "disagiati" che potrebbero mettere in crisi la narrazione ecologista, woke e radical chic in Italia e in Europa. Dove il disagio sociale non esiste e l'unico problema è capire se verrà costruita o meno una pista ciclabile.

 

 

"Tendenzialmente saranno premiate le formazioni politiche che si quotano sul mercato elettorale con una veste rassicurante di fronte agli spettri che aleggiano nell’inconscio collettivo europeo" spiega Massimiliano Valerii, direttore della Censis. Ecco quindi che il terrore sale sempre di più nei meandri della redazione di Rep. "Populisti di destra e di sinistra?", chiedono. La risposta è presto detta: "Sì, se la definizione di populismo non è liquidatoria di un fenomeno vasto". Beh, alla faccia della definizione non liquidatoria... "Disagiati" li chiamano. Ancora una volta, a sinistra hanno capito proprio tutto.

 

 

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