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Sondaggio-Mannheimer, altro guizzo di Forza Italia: dove vola a un mese dal voto

Antonio Tajani

Roberto Tortora
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Quali sono le intenzioni di voto dei cittadini italiani dopo un anno e mezzo dall’incarico di governo alla maggioranza di Giorgia Meloni e a circa un mese dalle elezioni al Parlamento europeo? Lo spiega Renato Mannheimer, dell’agenzia di rilevamento statistico Eumetra, raccontando i dati dei sondaggi di questa settimana all’interno di Piazzapulita, il talk di approfondimento politico di La7, condotto da Corrado Formigli.

Questi i dati raccolti dal sondaggista: “Fratelli d'Italia ha una lieve discesa rispetto a settimana scorsa, mentre il Pd prosegue nella sua crescita, confrontandolo con gennaio c'è un trend positivo, perché ha superato la soglia psicologica del 20% data anche dalla Schlein e vedremo dove arriverà. Il Movimento 5 Stelle è stabile, ha un piccolo calo, mentre Forza Italia arriva all'8,6 % e cresce, in questo caso supera di pochissimo la Lega, all' 8,4 %.

 

 

Andando più giù – continua nel suo spiegone il sondaggista Mannheimer - troviamo gli Stati Uniti d'Europa al 4,5% e forse ci si aspettava un po' di più. Così supererebbe la soglia di sbarramento del 4%, ma siamo lì lì. La stessa cosa si può dire per Alleanza Verdi Sinistra al 4,2 %, sono tutte gare per superare il 4%. Azione di Calenda è esattamente al 4%, poi però ci sono dei partiti che sono decisamente sotto il 4% come Libertà di Cateno De Luca, il sodalizio Pace, Terra e Dignità di Santoro e Democrazia Sovrana e Popolare che è addirittura all'1,2%”.

 

 

È giusto, infine, che leader di partito come Meloni e Schlein si candidino al Parlamento europeo, pur sapendo che dovranno rinunciare al seggio? Mannheimer la spiega così: “La maggioranza dice che non è giusto, ma poi – attenzione - è la stessa che vota ugualmente quei candidati e ora è al 62,4%. È aumentata la percentuale di chi dice che è giusto, soprattutto tra i giovani e al sud, forse lì c'è un rapporto maggiore con il candidato e siamo al 37,6%. In FdI c'è una maggioranza al 55% che dice che è giusto, nella Lega al 49,9%, mentre sia in Forza Italia sia nel Pd sia nel Movimento 5 Stelle prevale il NO, rispettivamente con il 53%, il 68% ed il 69%. Non ci sono cifre strabilianti, diciamo che gli italiani si dividono in queste due opinioni”.

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