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Meloni-Schlein, il confronto da Vespa fa impazzire la sinistra

Fratoianni e Bonelli

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Solo Giorgia Meloni ed Elly Schlein. E un unico arbitro: Bruno Vespa. Nessun altro direttore, nessun altro leader di partito. Il faccia a faccia si terrà giovedì 23 maggio a Porta a Porta, su Rai uno. 

Nello studio di via Teulada saranno dunque in tre per un confronto che, viene spiegato, sarà "molto istituzionale". "L’obiettivo sarà quello di raccontare programmi, idee e proposte" in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, che vedono entrambe le due leader candidate. Per la prima volta il confronto avverrà tra due donne, l'una presidente del Consiglio, l'altra leader dell'opposizione. 

Un confronto che fa impazzire Alleanza Verdi-Sinistra. "Ci risiamo. È una specie di riflesso condizionato quello che ripropone a ogni turno elettorale l’idea che la politica possa essere ridotta a bianco e nero in un confronto duale che non rispecchia in nessun modo la realtà politica del nostro Paese", commentano in una nota i deputati di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. 

 

È "l’ennesima violazione della par condicio. Non si tratta di una questione formale ma di un problema sostanziale", si legge ancora nella nota. Le elezioni europee "si svolgono con un sistema proporzionale e un confronto come questo assume le caratteristiche di una forzatura in senso maggioritario della competizione che non è tra due candidate o leader di partito, per quanto autorevoli, ma tra diverse e molteplici proposte politiche rappresentate da partiti che si confronteranno nelle urne l’8 e il 9 giugno. In questo modo, si rischia di falsare e condizionare la campagna elettorale per le europee". 

Dello stesso avviso il Movimento 5 stelle. Secondo cui il confronto a due "rischia di violare pesantemente la par condicio". La questione viene sollevata dal capogruppo M5s in Vigilanza Rai, Dario Carotenuto. "Non è consentito a nessuno, e alla tv pubblica in particolare, prestarsi a quello che è a tutti gli effetti un escamotage per forzare le regole del gioco in vista delle europee", rincara. "Siamo alla vigilia di elezioni dove la dinamica maggioranza/opposizione non esiste, perché ciascuna forza politica va per conto suo. Ancora non c’è il premierato, per fortuna, e la Rai non può far finta che lo scontro sia solo a due, nè Meloni può scegliersi l’avversario a suo piacimento". 

 

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