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Superbonus, scontro governo-Forza Italia. Giorgetti: "Droga". M5s: "Siete voi gli spacciatori"

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Il no di Forza Italia all'emendamento sulla retroattività sul Superbonus, il ministro dell'Economia Giorgetti che spara a zero sulla misura-bandiera dei 5 Stelle beccandosi dello "spacciatore" dai grillini, lo scontro nel centrodestra sull'aumento dei membri della Commissione Finanze (saltato). E sullo sfondo il rinvio sulla contestata sugar tax. Cronache di una giornata assai movimentata in Parlamento.

"Se si trova una soluzione positiva siamo sempre pronti anche ai compromessi, ma no ai compromessi", sono le parole con cui Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, si è opposto alla misura studiata da Giorgetti per cancellare il Superbonus. "Non c'è uno scontro - ha poi precisato -, la questione riguarda un emendamento su cui non siamo d'accordo su due punti: è migliorativo rispetto al gesto che era circolato, ne prendiamo atto, ma crediamo che di debba migliorare per la questione della retroattività e della sugar tax".

 

 

 

Sulla tassa sulle bibite zuccherate e gassate, ha precisato ancora Tajani, "c'è un impegno del Parlamento a non farla entrare in vigore per i prossimi due anni, c'è un ordine del giorno approvato nel mese di dicembre, con il parere positivo del governo, io sono abituato a mantenere gli impegni che prendo e quindi anche lì abbiamo presentato un emendamento, mi auguro che si possa trovare una soluzione. Ma siamo contrari ad aumentare tasse che fanno perdere posti di lavoro, e si colpisce poi un settore come quello delle cooperative che producono succhi di frutta, prodotti italiani e dobbiamo tutelare la produzione nazionale. Tutte le aziende stanno riducendo lo zucchero nelle bibite, ma la difesa del lavoro resta la priorità e perdere migliaia di posti di lavoro per la Sugar tax mi sembra davvero inutile e dannoso". Alla fine, il centrodestra su questo punto si accorda e rinvia tutto al 2025.

 

 

 

Ma il vero tema del giorno, come detto, è ancora una volta il Superbonus. Una "misura eccezionale per tempi eccezionali e da questo tipo di droga economica bisogna uscire - è tornato a definirlo Giancarlo Giorgetti -. La disintossicazione purtroppo è dolorosa, però qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla tenendo conto che chi ne è più interessato e ne trae vantaggi non è d'accordo. Dalla droga bisogna uscire, la droga non è una buona cosa. Quindi io spero che si metta veramente un punto definitivo ed è giusto e anche mio dovere come ministro dell'Economia e delle finanze mettere in chiaro la situazione". Apriti cielo. Se da Forza Italia monta la protesta, dal Movimento 5 Stelle arrivano direttamente gli insulti: "Giorgetti ha il coraggio di definire il Superbonus una droga per l'economia. Se fosse così allora denunci gli spacciatori, dal momento che i governi con lui ministro hanno autorizzato oltre 100 miliardi di crediti fiscali. Si cosparga il capo di cenere e si dimetta", invoca su X il vice-capogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.

 

 

 

La questione politica è però tutta interna alla maggioranza. Forza Italia tiene duro sul no alla retroattività sullo spalmacrediti contenuta nell'emendamento del governo e allora, per mettere al sicuro la norma voluta dal Ministero dell'Economia, a un certo punto della giornata aumenta di un senatore la Commissione Finanze inserendo Salvo Sallemi di Fratelli d'Italia, che si esprimerà a favore della retroattività e voterà contro gli emendamenti dell'opposizione finalizzati ad abolirla. Senza questa mossa governo e maggioranza rischiavano di andare sotto. A sinistra si parla di "forzatura politica e regolamentare", nel Pd addirittura di "democrazia à la carte". Alla fine Ignazio La Russa stoppa tutto, e resta viva la posizione forzista.

"Attualmente la composizione della Commissione Finanze è quella che era ieri, l'altro ieri e un mese fa. Il gruppo di Forza Italia ha portato alla luce del sole alcuni temi dei quali discutiamo da tempo: la plastic tax e la sugar tax sono in discussione da anni. Credo che ci fosse la sinistra in maggioranza quando fu introdotta questa questione, che poi suscitò una serie di dubbi e di perplessità da parte delle aziende e dei consumatori, anche per le ricadute sull'inflazione, sul costo dei prezzi delle merci e soprattutto sulle famiglie, perché la plastica e lo zucchero sono ovunque", premette il senatore azzurro Maurizio Gasparri. "Sono tasse pensate - ha sottolineato - quando non eravamo noi al governo e che abbiamo sempre criticato, chiedendo che fossero differite nel tempo. Il decreto per la plastic tax dispone una certa moratoria tempistica, per la sugar tax una moratoria diversa. Abbiamo posto un problema e vedremo cosa decideranno governo e Parlamento. Forza Italia ha poi posto un problema di natura giuridica sulla retroattività o meno delle norme. Siamo nella maggioranza, la sosteniamo con convinta partecipazione. Abbiamo diritto come tutti di discutere su questo o su quel punto, perché non siamo in una caserma. Probabilmente su questo decreto ci sarà una fiducia, e noi la voteremo. Ma nel merito, rivendichiamo un diritto di discussione. Attendiamo le valutazioni sugli emendamenti e, con i colleghi del mio gruppo, faremo le valutazioni conseguenti, sperando che ci sia un punto di approdo che potremo apprezzare".

"Ci sono principi per noi inderogabili -  è la posizione di un altro azzurro, Alessandro Cattaneo -: no a nuove tasse e la norma sulla retroattività non deve passare, anche per un motivo di credibilità del sistema. In una coalizione metodo e dialogo non devono mancare, mai. Noi andiamo avanti con le nostre battaglie non negoziabili". E alla domanda se nel caso in cui non ci fossero modifiche al provvedimento sul Superbonus, Forza Italia potrebbe votare contro anche in aula al Senato, Cattaneo risponde: "Lo stiamo valutando, non è escluso".

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