Cerca
Logo
Cerca
+

Carlo Fidanza: "Una Ue di centrodestra difenderà finalmente la nostra economia"

Fabio Rubini
  • a
  • a
  • a

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue, si ricandida alle elezioni dell’8 e 9 giugno. Onorevole, che sta succedendo alle famiglie europee?
«La cosa più interessante è quella che sta accadendo tra i Liberali, che nella scorsa legislatura sono stati l’ago della bilancia nelle varie votazioni. Il partito di Macron ha chiesto l’espulsione di Rutte perché in Olanda ha fatto il governo con Wilders. E i liberali danesi gli hanno risposto che se ne possono andare loro. Una replica che apre nuovi scenari politici, come quello di una alleanza larga che possa unire Popolari, Conservatori, la parte meno a sinistra dei Liberali e alcuni partiti di Identità e Democrazia, soprattutto se sapranno isolare le ali estreme».

Si riferisce alla cacciata di AfD?
«Sì e trovo sia un passo nella giusta direzione. Non solo per le dichiarazioni degli ultimi giorni, ma pure per una serie di opacità che da tempo legano AfD ad ambienti russi e cinesi. La scelta di distaccarsene facilita il dialogo».

Il suo impegno si è concentrato sulle battaglie fondamentali che hanno visto l’Italia come epicentro. A partire dal Green Deal...
«Incontrando le aziende, quelle manifatturiere come quelle agricole, la grande preoccupazione è proprio quella di fermare questa follia green. Dobbiamo mettere un freno alla deriva ideologica che sta mettendo fuori mercato le nostre aziende. Prendiamo la questione delle auto elettriche, che ci porterà ad essere dipendenti dalla Cina, che però è uno dei Paesi che inquina di più al mondo...». 

Cosa si può fare per rimediare a queste politiche? 
«Bisogna archiviare l’era Timmer mans e riportare al centro l’idea che accanto alla sostenibilità ambientale ci deve essere anche quella economi ca, altrimenti le nostre aziende chiudono. Da qui nascono le nostre batta glie per salvare il motore endotermico usando i bio carburanti, salvaguardando così migliaia di aziende e tan tissimi posti di lavoro». 

Anche l’agricoltura è nel mirino. 
«Sì. La nostra è l’agricoltura più so stenibile d’Europa. Serve un cambio di passo rispetto a una PAC che paga gli agricoltori per coltivare meno e all’apertura dei nostri mercati a pro dotti extra-Ue, farine di grillo e cibo sintetico». 

E su Immigrazione e sicurezza? 
«Spostando verso il centrodestra il governo Ue, il modello da seguire sarà quello italiano degli accordi con Tunisia ed Egitto. I primi hanno consentito di ridurre le partenze del 62%. È la strada giusta. Anche sulla gestione comune dei rimpatri bisogna usare lo stesso modello. In questo modo casi drammatici come quello di Lambrate - dove l’aggressore era un pluri-espulso - non accadranno più».

Parliamo di temi etici...
«Proprio oggi (ieri, ndr) ho firmato il manifesto di Pro Vita e Famiglia. Dall’agenda Lgbt alla proposta di far diventare l’aborto un diritto universale, l’Europa con i socialisti è diventata la culla del relativismo. Serve una controffensiva dei Conservatori per ribadire quelli che sono i nostri valori come vita, famiglia, libertà educativa e radici cristiane».

Un altro tema d’attualità è quello che riguarda balneari e tassisti...
«La concorrenza deve partire dai grandi monopoli e non dai piccoli. Da 14 anni mi batto a difesa dei balneari, perché un conto è rivedere i canoni troppo bassi, altro è espropriare piccole aziende italiane per sostituirle con grandi cooperative o multinazionali».

E i taxi?
«Fanno parte del trasporto pubblico locale e spetta ai Comuni utilizzare al meglio doppie guide, licenze nuove e temporanee per evitare le code. Nel contempo è necessario garantire norme efficaci contro abusivismo e concorrenza sleale».

Il parallelismo tra i casi di Chico Forti e Ilaria Salis la disturba?
«Il processo stabilirà eventuali responsabilità personali della Salis. Quello che è certo è che stata fermata in compagnia degli estremisti antifascisti della “banda del martello” che girano l’Europa per aggredire gli avversari politici. Mi sarei aspettato almeno una parola di condanna della violenza e invece nulla. In compenso criticano Giorgia Meloni per essere riuscita dove gli altri avevano fallito, riportando a casa Chico Forti, che tutti sanno essere vittima di un drammatico errore giudiziario. È la solita doppia morale della sinistra».

Dai blog