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Dritto e rovescio, Conte contro Meloni: "Ossessionata da me poi scappa"

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"Reddito di cittadinanza? Ci stiamo lavorando". Non molla l'osso, Giuseppe Conte, soprattutto perché siamo alle porte di una tornata elettorale, le europee di giugno tra un paio di settimane, che potrebbero lanciare o affossare il suo futuro da leader del centrosinistra. 

L'ex premier, capo politico del Movimento 5 Stelle, è ospite di Paolo Del Debbio in collegamento con Dritto e rovescio a Rete 4 e fa quello che gli riesce meglio: vende fumo, o perlomeno ci prova. E lancia accuse a piene mani. 

"Lei ha citato le persone che sono in difficoltà. Abbiamo il record storico, 5 milioni e 700mila cittadini in povertà assoluta, questo governo non ha fatto nulla e ha rifiutato anche il salario minimo sindacale. Siamo per la riduzione dell'orario di lavoro, vogliamo portarlo a 32 ore in via sperimentale". 

Sul redditometro, spiega Conte, "siamo di fronte a un'ulteriore prova di incapacità di governare. Tutto e il contrario di tutto. Ricordiamoci che Meloni predicava in passato che non voleva il redditometro perché non voleva lo stato di polizia fiscale. Dopodiché ha costruito col suo viceministro Leo di Fratelli d'Italia questo redditometro: ci hanno messo mesi per costruirlo e sono arrivati invece a contraddirsi ancora una volta. Da ultimo, adesso se lo stanno rimangiando per le polemiche". 

"Mi chiedo - prosegue -, se non ci fosse stato per le polemiche con la campagna elettorale in corso lo avrebbero ritirato? Lo ripresenteranno dopo la campagna elettorale lo ripresenteranno ovviamente. Ma noi dobbiamo respingere questo modello. E' veramente un paradosso - sottolinea Conte - col redditometro, con l'inflazione sono anche aumentate le spese delle bollette, il gas, la luce, le spese alimentari. Quindi oggi col redditometro loro stanno andando a controllare queste spese in aumento, quindi i cittadini doppiamente gabbati". 

Sul piano casa, invece, "valuteremo nel merito" ma "parliamo di un piano casa che puzza di condono". "Bisogna leggere norme perché si tratta di vedere cosa va in sanatoria - puntualizza il leader dei 5 Stelle -. In linea di massima siamo contrari alle sanatorie ma se sono piccole irregolarità valuteremo. Tuttavia, fare un intervento del genere in campagna elettorale sa di grande difficoltà per guadagnare consenso". Infine, la provocazione contro la premier: "Non ero contrario a un confronto allargato, sono disponibile a un confronto tra i leader a parità di condizioni. Meloni ha fatto di tutto per evitarmi. Non ha senso per Meloni fuggire il confronto anche con me, visto che mi prenda di mira continuamente, è ossessionata, è sempre un attacco personale a me e al Movimento Cinque Stelle. Quindi poi non si capisce perché nei confronti in tv voglia solo Schlein" e "anche lei avrebbe potuto dire per bon ton istituzionale che ci sono altri leader" con cui confrontarsi. 

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