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Guido Crosetto contro Stoltenberg: "Non esiste un segretario Nato che detta la linea per una nazione"

Guido Crosetto

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Dopo quella di Emmanuel Macron, ecco la fuga in avanti di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, il quale ha aperto alla possibilità che l'Ucraina usi le armi dell'Occidente per colpire direttamente in territorio russo. Insomma, un passo in avanti piuttosto deciso verso un possibile conflitto globale. Una posizione, però, respinta con fermezza da Guido Crosetto, ministro della Difesa, il quale intervistato dalla Stampa non usa giri di parole: "Non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre", premette Crosetto. 

E questo vale per Stoltenberg "ma vale anche per Macron, quando ha detto "manderemo i nostri soldati in Ucraina". La Nato si muove, e si muoverà nell'incontro che avremo a Washington a luglio, portando dei progetti, dei piani, delle idee. Le singole spinte valgono poco". E ancora: "Io ritengo che in questo momento sia sbagliato aumentare una tensione già drammatica. Occorre sì aiutare l'Ucraina a difendersi, perché se non la aiuti scoppia davvero la terza guerra mondiale. Se Putin conquista l'Ucraina si apre necessariamente, quasi automaticamente, la terza guerra mondiale. L'aiuto all'Ucraina serve a non fare scoppiare la guerra. Ma questo aiuto deve essere fatto in modo da lasciare aperta la possibilità della costruzione di una tregua immediata e la partenza di un tavolo di pace". 

Secondo Crosetto, se l'Italia fosse aggredita non avrebbe una Difesa in grado di reggere: "Il motivo è semplice: nessuno, negli anni addietro, ha mai pensato che la difesa servisse, che avessimo bisogno di difenderci, che ci fosse la necessità di prepararci in caso di attacco. Se siamo pronti, è solo perché facciamo parte di una coalizione". L'Italia aumenterà la spesa per la sua difesa? "Non è una decisione mia. Tutti i governi che si sono succeduti prima di noi - Letta, Renzi, Conte, Draghi - si sono seduti al tavolo della Nato e hanno detto: noi ci impegniamo a raggiungere il 2 per cento del Pil. L'unica persona che ha detto che con le regole europee non ce la facciamo sono io. O togliamo le spese dal Patto di stabilità, o noi al 2 per cento non ci arriveremo mai. Perché alle Camera non passerà mai un taglio alle spese per la sanità. Se l'Europa accetterà questa strada, sarà più facile. Altrimenti, avremo grandi difficoltà". Secondo il ministro la reintroduzione della leva obbligatoria "sarebbero soldi buttati via. Abbiamo bisogno di forze armate professioniste, di persone formate e preparate", conclude Guido Crosetto.

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