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Quarta Repubblica, Meloni smaschera Schlein e Conte: "Non ho visto nessuno dei due"

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"Alla parata non ho visto nessun leader dei partiti di sinistra, ma magari non li ho visti io. Non ho visto Elly Schlein, né Giuseppe Conte, nel caso mi scuso immediatamente": Giorgia Meloni lo ha detto nella registrazione di Quarta Repubblica, il talk di Nicola Porro in onda questa sera su Rete 4, in riferimento all'evento del 2 giugno. La premier, in particolare, ha fatto riferimento a un fatto: "Noi abbiamo fatto le manifestazioni di chiusura della campagna elettorale il primo di giugno anche in un orario complesso, faceva caldissimo, perché non ci sembrava bello fare il 2 giugno una manifestazione di partito che comunque vuol dire anche attaccare gli avversari. Il Pd l'ha fatto tranquillamente il 2 giugno".

Secondo la presidente del Consiglio, inoltre, l'opposizione tirerebbe spesso la giacca al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Vedo continuamente un tentativo di tirarlo nell'agone della politica, di raccontare presunte divergenze con il governo. C'è una mancanza di rispetto". E ancora: "Credo che al fondo di questa strategia ci sia una cosa: quando ho annunciato la riforma costituzionale partivamo dal semipresidenzialismo alla francese. Loro hanno detto: per bloccare questa riforma ci trinceriamo dietro la figura del capo dello Stato. Quando io ho fatto le consultazioni ho raccolto l'invito delle opposizioni a non toccare la figura del capo dello Stato e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia. Continuano a trincerarsi dietro la difesa del capo dello Stato i cui poteri non sono stati toccati e nel fare questo mancano anche di rispetto al presidente della Repubblica che non dovrebbe essere tirato nelle beghe politiche per la debolezza dei partiti".

 

 

 

Riferendosi al saluto rivolto al governatore campano Vincenzo De Luca durante la sua visita a Caivano, la premier ha invece chiarito: "Mi hanno detto che c'era De Luca, mentre ero in macchina ho allora pensato cosa dirgli". In quell'occasione infatti gli ha detto: "Presidente, quella str***a della Meloni, come sta?". Infine, un commento anche sull'esclusione di Roberto Saviano dalla Buchmesse, la Fiera del libro di Francoforte: "Su Saviano e compagnia, al di là del tema amichettismo, censura, destra o sinistra, io ci vedo soprattutto pubblicità". E, rivolgendosi a Porro: "Lei sapeva che Saviano ha scritto un altro libro? No, neanche io. Adesso lo sappiamo. Lei sapeva che Scurati aveva scritto un altro libro prima che ci fosse la polemica sulla censura? Questa roba qui serve a fare pubblicità. Quando uno ha da presentare qualcosa di nuovo, mette in moto tutto il can-can della censura per fare pubblicità. Bellissimo, giusto e anche intelligente però non la chiamiamo rivoluzione. Si chiama guadagnare di più, ed è un'altra cosa".

 

 

 

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