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Repubblica, la figuraccia dei compagni: occhio al titolo in prima pagina

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Per essere "divisa", la destra ha marciato compatta e devastante sulla sinistra europea e sui liberali. La prima pagina di Repubblica di domenica, se voleva essere una "gufata politica", ha sortito un drammatico effetto contrario. Se invece era una meditata analisi politica dell'imminente voto europeo, beh, allora rischia di passare alla storia come una delle più clamorose, surreali gaffe degli ultimi tempi per la stampa italiana. E dire che il quotidiano di largo Fochetti, diretto da Maurizio Molinari, trascinato dalla foga anti-Meloni ha messo a segno più rettifiche e smentite che scoop. Insomma, in questo caso si sono superati.

A essere onesti, già nelle ore immediatamente precedenti allo scrutinio c'era da storcere il naso. "Sovranisti divisi al voto - si leggeva in prima pagina a caratteri cubitali -, le destre europee attaccano l'Ue ma restano distanti su Ucraina e Nato".

 

 

 

Tralasciando il dettaglio delle medesime e forse ancora più profonde divisioni tra Pd, M5s e Avs sugli stessi temi (e molti altri), il verdetto delle urne fa emergere il desiderio degli elettori di discontinuità nel governo dell'Unione europea, forse anche su quei dossier. Il clima, sicuramente, sembra condurre la presidenza della Commissione Ue verso destra anche se l'uscente Ursula Von der Leyen, che spera ancora nel bis, ha rivolto subito un appello a socialisti e liberali (usciti entrambi con le ossa rotte dal voto) a ricomporre la "maggioranza Ursula". E c'è da giurare che Repubblica proverà a tirarle la volata. 

 

 

 

Filippo Ceccarelli, poi, invitava tutti ad andare a votare per scongiurare il classico "ritorno dei nazionalismi". Spauracchio avvertito, evidentemente, solo nel tepore della redazione romana del quotidiano simbolo del radical-chicchismo italiano.

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