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Gianfranco Fini a sorpresa: "Perché Schlein è stata brava" (e la profezia sul governo Meloni)

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"Gli italiani la premiano per il buon lavoro fatto": Gianfranco Fini, fondatore di Alleanza Nazionale, ha commentato così l'esito delle ultime elezioni europee, dal quale il governo Meloni è uscito rafforzato. Il partito della premier, Fratelli d'Italia, si è confermato il più apprezzato dagli elettori, con quasi il 29% dei consensi. Non ugualmente positivo, invece, il suo giudizio sullo stato di salute dell’Europa dopo le elezioni: "I nodi sono venuti al pettine - ha detto in un'intervista al Messaggero -. L’astensione crescente e il voto a molte formazioni di destra dimostrano che i cittadini ritengono lontane le istituzioni europee, incapaci di rispondere alle grandi sfide globali e al tempo stesso sono troppo invasive su questioni che possono essere affrontate meglio dai governi nazionali".

Sui passi avanti fatti dalla destra in Ue, Fini ha precisato: "Non è la destra nostalgica del fascismo. Soprattutto in Italia, ma anche in Francia, le destre hanno dimostrato con i fatti che è ormai insensata l’equazione destra uguale deriva autoritaria, neofascismo, onda nera e varie amenità. Ore le destre parlano di sovranismo, ma non propongono più lo slogan utopistico 'padroni in casa nostra' e la follia dell’uscita dall’euro o dall’Unione europea specie dopo il fallimento della Brexit". Questa nuova e  "corretta" concezione del sovranismo, ha proseguito Fini, "presuppone il rispetto delle identità nazionali per giungere a un più ampio sovranismo europeo, un’Europa degli Stati e delle nazioni meno burocratica ma molto più protagonista in termini politici". Secondo lui, insomma, il sovranismo "non è un male, se inteso come ho appena detto". 

 

 

 

Sul possibile asse tra Meloni e Marine Le Pen in Europa, invece, il fondatore di An ha spiegato: "Dialogheranno ma non faranno alcuna alleanza. Non a caso sono in gruppi parlamentari diversi". Sul futuro del governo, poi, si è detto convinto che non ci saranno problemi: "Meloni arriverà al termine della legislatura. Certo la situazione economica con le conseguenti ripercussioni sociali rappresentano un problema. Ma soprattutto c’è il rischio che l’autonomia differenziata, per dar pieno corso a una riforma dello Stato ereditata dalla sinistra, costituisca come già del resto avviene il cavallo di battaglia delle opposizioni". Infine, sulla segretaria del Pd Elly Schlein: "E’ stata brava, ha ridato un’identità al Pd che non è più il partito dei cacicchi, il partito grigio degli apparati. Non perché li abbia mandati via, ma perché con candidature nuove ha dato vitalità al Pd. Ha portato un po’ di aria fresca". 

 

 

 

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