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De Magistris, perché è il Mélenchon alla pummarola

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A Roma si dice che De Magistris fa capoccella. Si fa notare. I voti presi da Mélenchon in Francia hanno esaltato l’ex sindaco di Napoli che, implacabile, fa ricordare che nel 2022 era lui il pupillo italiano del capo gauche transalpina. Che venne a sponsorizzarlo in una sfortunatissima campagna elettorale, però. Ma che importa, lui – Luigi - è tornato. E ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, come se fosse il promotore della Sacre Union alla Francaise. Dice al Foglio De Magistris: «Schlein è ancora lontana dal modello Mélenchon. Le foto non bastano. Se si fa un’ammucchiata per battere le destre si può ottenere anche un singolo risultato ma non si costruisce l’alternativa reale».

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