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L'Aria che tira, Ronzulli: "Vedo la luce in fondo al tunnel", cosa succede a Bruxelles

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"Non credo che andranno a rimuovere una presidenza ungherese, sarebbe quasi un attacco di guerra nei confronti di un Paese che fa parte dell'Unione": Licia Ronzulli lo ha detto a L'Aria che tira su La7 in merito ai malumori nati in Europa nei confronti del premier dell'Ungheria Viktor Orban per le sue "missioni" senza mandato in Ucraina, Russia e Cina. Piuttosto contrariati gli Stati membri dell'Unione europea. Per questo si era vociferato di una possibile rimozione della presidenza di turno ungherese del Consiglio europeo. Ipotesi inverosimile, però, per la Ronzulli. 

"Forse provano a intimidire uno come Orbán, anche se lui non si farà intimidire - ha proseguito la senatrice di Forza Italia -. Lui è presidente del semestre però non può mettersi a contrattare da solo (per la guerra in Ucraina, ndr). Io non mi stupisco francamente se lui si mette a fare delle trattative che possono in qualche modo portare la pace. Non ci siamo stupiti per esempio delle trattative con Erdogan, nemmeno lui un sincero democratico. A me interessa il risultato, se Orban riesce a metterli a un tavolo di negoziazione mi va bene. Detto questo, non può farlo da solo".

Guarda qui l'intervento di Licia Ronzulli a L'Aria che tira

 

 

 

Per quel che riguarda il posizionamento di Giorgia Meloni in Europa, invece, la Ronzulli ha ammesso: "Io vedo la luce in fondo al tunnel, in questo momento l'Ecr è un gruppo di destra moderata perché si sono automaticamente messi fuori quelli di estrema destra". "Allora a questo punto sciogliamo l'Ecr e facciamo un grande partito popolare europeo con dentro la Meloni", l'ha incalzata il conduttore, Francesco Magnani. "Quello no perché abbiamo valori diversi - ha replicato la senatrice - però potrebbe essere una sorta di destra parlamentare moderata che potrebbe essere utile nella costruzione della maggioranza Ursula". A tal proposito, la Ronzulli ha fatto notare: "Al momento è stato posticipato il voto" per la presidenza della Commissione europea "perché von der Leyen non è così sicura di avere tutti i voti in mano". Cosa che dimostra di quanta influenza goda adesso la premier italiana. 

 

 

 

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