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Capezzone: "Trump ha cambiato il suo discorso", cosa sta per succedere

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"Non c'è dubbio, il fatto stradominante sui giornali è l'attentato a Donald Trump di sabato", una morte scampata per due centimetri. Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, apre così il suo "Occhio al caffè", la rassegna scorrettissima di oggi.

"Trump è consegnato al mito, vedremo se saprà fare tesoro al meglio della condizione umanamente sfortunatissima e politicamente ricca di opportunità già dalla convention di Milwaukee", spiega Capezzone. Invece il presidente Joe Biden "è sempre più inesistente, anche il doppio intervento di ieri non è che abbia aggiunto granché. Quasi si sdrammatizza il tema della sua sostituzione, perché c'è una debolezza di fondo che non si vede chi possa rovesciare".

"Dubbione" sulla sicurezza: "Ha dato buona prova di sé dopo lo sparo, ma c'è stata in tutta evidenza una debacle imperdonabile prima, con un cecchino libero di sparare da 120 metri". E ora c'è attesa per il "rimbalzone" dalla convention repubblicana in Wisconsin, con Donald che arrivato con il pugno alzato ha detto di aver modificato il discorso che terrà giovedì: "Sarebbe stato un discorso sconvolgente, invece sarà diverso. Trump si dimostra più acuto di quanto lo dipingono gli avversari".

Fronte rassegna: "Ci sono tre categorie. Quelli che ci si può aspettare, quelli che dipingono il 'mascalzone' come 'ora più forte' e quelli fuori categoria, come l'articolo di Paolo Mieli. del tipo 'scenari a Capalbio'. E la chicca a pagina di 9 di Repubblica".

 

 

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